Come le PMI stanno reagendo alla crisi
In questa fase di crisi dovuta alla pandemia, grazie agli interventi del governo, il numero delle aziende fallite è dimezzato. Tuttavia è solo un aspetto, perché il bisogno di liquidità delle PMI rimane
di Redazione
Facebook ha aperto le candidature per il suo nuovo programma di sovvenzioni dal valore di 2 milioni di euro, per circa 580 PMI italiane con sede a Milano e Roma (dove il social network è presente). Il programma prevede sovvenzioni come combinazione di contributi economici e crediti pubblicitari per aiutare le piccole e medie imprese danneggiate dal coronavirus a riavviare, ristrutturare e risanare la propria attività, rendendo disponibili sovvenzioni per le spese essenziali “come tenere le luci accese e aiutarle a pagare i dipendenti”, spiega appunto Facebook, e fornire crediti pubblicitari per generare fatturato attraverso il marketing e le vendite online.
La crisi economica post-coronavirus ha duramente colpito le PMI italiane e il programma di sovvenzioni vuole essere una risposta al bisogno di liquidità, formazione e supporto alla digitalizzazione, poiché le abitudini di acquisto dei consumatori si stanno spostando sul digitale e non tutte sono ancora pronte. Infatti, secondo un’indagine condotta da Facebook insieme all’Ocse e alla Banca Mondiale, il 66% delle PMI Italiane ha subito un calo delle vendite rispetto allo stesso mese dello scorso anno e il 27% ha ridotto il numero di dipendenti a seguito della pandemia e, in conseguenza del clima economico, il flusso di cassa è una preoccupazione per la maggior parte di esse.
L’emergenza sanitaria ha effettivamente indebolito l’economia italiana, ma il calo del Pil e delle vendite non si è accompagnato in modo speculare ad un aumento dei licenziamenti, come testimoniato dalla ricerca di Facebook. E neanche alle chiusure delle imprese, come invece emerge da uno studio condotto dalla Camera Arbitrale di Milano, secondo cui da gennaio a settembre di quest’anno il numero di dichiarazioni di fallimento è significativamente diminuito per effetto delle varie misure anti-Covid messe in atto dal governo.
In particolae, secondo l’analisi, i fallimenti sono in calo del 46% in tutta Italia, del 49% nella sola Lombardia. Ma, come spiegano dalla Camera Arbitrale, la riduzione delle dichiarazioni di fallimento non è necessariamente una notizia positiva poiché le conseguenze negative sull’andamento economico della pandemia sono state, e sono tuttora, reali e le aziende potrebbero ritrovarsi in una situazione peggiore rispetto a qualche mese fa.
In altre parole le dichiarazioni di fallimento potrebbero soltanto essere state rinviate dalle misure per contrastare l’emergenza, ma le imprese si trovano, come osservato anche da Facebook, con un bisogno di liquidità imminente da soddisfare. Già a fine agosto una ricerca di Unioncamere aveva messo in luce questo problema, sostenendo che quasi sei imprese su dieci prevedono di avere problemi legati alla liquidità nei prossimi sei mesi.