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La pandemia e i suoi effetti sulla distribuzione del reddito

L’Eurostat ha presentato i primi risultati di un’analisi che collega l’impatto del coronavirus sul mercato del lavoro

di Redazione

L’attuale crisi economica, conseguenza delle restrizioni e degli effetti della pandemia da coronavirus, si fa sentire in tutta Europa e fa aumentare il numero dei cittadini, italiani ed europei, in difficoltà economica e in situazione di disagio sociale. Nell’ultimo report pubblicato, l’Eurostat presenta i primi risultati di una ricerca sperimentale che collega l’impatto del coronavirus sul mercato del lavoro, tentando così di fornire uno strumento quanto più tempestivo ed utile per valutare gli effetti della pandemia sulla distribuzione del reddito.

Come emerge dai dati, il rischio di perdere il lavoro cambia in base all’età, al settore economico (se è considerato indispensabile o meno) e dal paese, poiché non tutti gli Stati europei hanno adottato le stesse misure di contenimento. Già nel periodo aprile-giugno 2020, trimestre di riferimento della ricerca, il rischio di perdere il posto di lavoro era più limitato rispetto al rischio di licenziamenti temporanei e di riduzione dell’orario di lavoro. Nello specifico, per quanto riguarda il rischio di trovarsi in cassa integrazione, l’Eurostat conferma che era più elevato per gli addetti nel settore dell’alloggio e della ristorazione, mentre i giovani tra i 16 e i 24 anni e gli addetti in occupazioni poco qualificate sono stati esposti ad un maggiore rischio di perdere il posto di lavoro.

In generale in tutta Europa, in piena pandemia, nel secondo trimestre dell’anno i lavoratori a basso reddito sono stati soggetti ad un maggiore rischio sia di licenziamento temporaneo, che di perdita di lavoro, rispettivamente il 21% e il 5%, contro i lavoratori ad alto reddito, il cui rischio di perdere il lavoro si attestava al 2%.

L’analisi per regione mostra che l’impatto economico della pandemia varia molto in base al paese: gli impatti sul lavoro si sono sentiti maggiormente in Spagna, Irlanda, Italia e Portogallo. Oltre ad un effetto maggiore sul mercato del lavoro, dalla ricerca emerge che il coronavirus ha evidenziato ancora di più le disuguaglianze del mercato in questi quattro paesi, dove la probabilità di perdere il lavoro è da due a tre volte maggiore per i lavoratori a basso reddito.

 

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