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Coronavirus, il 65% degli italiani vuole vaccinarsi appena possibile

Ad oggi, in Italia, 3,3 milioni di persone hanno ricevuto una dose di vaccino. Un sondaggio Agenas-Scuola superiore di Sant’Anna di Pisa rivela quanti italiani vorrebbero riceverlo il prima possibile

di Redazione

I vaccini rappresentano uno strumento fondamentale, nella lotta alla diffusione del coronavirus: tante più persone sono vaccinate, minori sono le probabilità di contagio. Ogni Paese ha avviato una campagna vaccinale. Alcuni hanno raggiunto buoni risultati nell’arco di poche settimane – è il caso di Israele, dove una porzione consistente della popolazione ha già ricevuto entrambe le dosi di vaccino: circa 2,8 milioni di persone, pari al 30,2% del totale degli abitanti –, altri stanno incontrando qualche difficoltà. In Italia, invece, a che punto siamo? E, soprattutto, quanti sono gli italiani disposti a vaccinarsi, considerando che alcuni hanno espresso dubbi sull’effettiva efficacia dei vaccini, nonostante le evidenze scientifiche che sostengono il contrario?

In Italia, sono tre i vaccini che hanno ottenuto il via libera delle autorità sanitarie. Quelli realizzati da Moderna, Pfizer-BioNTech e AstraZeneca. Gli ultimi due fornitori hanno distribuito un maggior numero di dosi rispetto a Moderna, ferma a 244mila, per un totale complessivo di 4.075.870. Solo una parte, tuttavia, è stata somministrata, perlopiù ad alcune categorie, quelle considerate maggiormente a rischio, come previsto nella fase iniziale del piano vaccinale: operatori sanitari e sociosanitari, ospiti delle RSA, persone con più di 80 anni. Dopo sarà il turno del resto della popolazione. Secondo i dati contenuti nel Report Vaccini Anti COVID-19, aggiornati alle ore 8 del 19 febbraio, le somministrazioni sono state circa 3,3 milioni. Le persone, però, a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose sono 1.317.200.

Veniamo, adesso, alla seconda domanda: quanti italiani sono disposti a vaccinarsi? Un sondaggio realizzato dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa ha provato a dare una risposta, sottolineando che il 69,4% degli italiani considera il vaccino lo strumento più veloce per consentire un ritorno alla normalità. Secondo la rilevazione, che ha coinvolto 12.322 italiani residenti in tutte le regioni del Paese, il 65,2% intende vaccinarsi appena possibile (una percentuale che raggiunge il 75,4% tra gli over 65 mentre crolla al 22,2% tra chi ha tra i 35 e i 44 anni). Il 17% del campione ha dichiarato invece che non vuole vaccinarsi. Una quota analoga ha confessato di essere indecisa.

Chi ha condotto il sondaggio sottolinea che una campagna informativa potrebbe ampliare la platea di quanti sono disposti a vaccinarsi: il 75,7% del campione ha dichiarato che sarebbe incentivato a vaccinarsi se ritenesse di essere correttamente informato sui rischi della vaccinazione contro il Covid-19 mentre solo il 7,1% non crede di poter cambiare idea.

Ad oggi, ad un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria – il bilancio curato dalla Johns Hopkins University, che monitora l’andamento globale della pandemia, riferisce che in Italia ci sono stati oltre 2,7 milioni di contagiati e circa 95mila persone sono morte con Covid-19 –, il 15,3% pensa che i rischi legati alla malattia siano maggiori dei possibili effetti collaterali del vaccino. Il 62,8% sostiene il contrario.

 

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