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«Monitor Italia», il consenso ai partiti e la fiducia nel governo

In leggero calo la fiducia nel governo. Tra i leader cresce ancora Giorgia Meloni. Il 32% dei suoi elettori crede che il Pd avrà un ruolo subalterno nei prossimi 12 mesi: i risultati dell’ultimo sondaggio Tecnè-Dire

di Redazione

Se si votasse oggi, secondo il Monitor Italia di Tecnè per l’Agenzia Dire diffuso il 27 febbraio, la Lega otterrebbe il 23,6%, in lieve calo dalla rilevazione del 19 febbraio 2021 (-0,2%). Registra una discesa anche il Partito democratico, che si attesterebbe al 19% (-0,3%). In crescita dello 0,2%, invece, Fratelli d’Italia, ora al 17,6%, mentre il M5s cala al 13,2% (-0,1%). Stabile Forza Italia al 10,6%. Azione si collocherebbe al 3,4% (+0,1%), La Sinistra/Art. 1 al 3,2% (+0,1%), mentre Italia Viva scenderebbe al 2,7%. +Europa passerebbe al 2,1% (-0,1%), mentre i Verdi all’1,6% (+0,1%). Gli altri partiti raccoglierebbero il 3% delle preferenze. L’area dell’astensione/incerti si attesta al 44,2% (-0,8%).

Il «borsino» dei leader

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si conferma il leader più apprezzato, anche se la sua crescita rallenta e questa settimana perde lo 0,6% dei consensi, attestandosi al 60,8%. La leader di FdI, Giorgia Meloni, vede crescere i giudizi positivi dello 0,5% (ora al 39,8%), mentre si conferma al 33% Matteo Salvini. Silvio Berlusconi sale al 27%. Roberto Speranza si attesta al 24,8%, mentre Nicola Zingaretti cala nei giudizi dello 0,2%, ora al 22,8%.

Il «borsino» del governo

Cala la fiducia nel governo Draghi. Il 57,6%% degli intervistati esprime infatti fiducia, in calo dell’1,4% dalla rilevazione del 19 febbraio. A non avere fiducia, adesso è il 28,9%.

Il Partito democratico

L’ultimo Monitor Italia di Tecnè per l’Agenzia Dire dedica un focus al Partito democratico. Il Pd ha perso identità e non rappresenta più i lavoratori e le classi più fragili secondo il 30% dei suoi elettori, percentuale che si allarga al 62% tra gli elettori di M5s, Azione, Articolo Uno, Italia Viva, Sinistra e Verdi. Il 65% crede invece che rappresenti ancora i valori e la cultura riformista e progressista, ma d’accordo con questa affermazione è solo il 30% di coloro che hanno votato per gli altri partiti del centrosinistra.

Le divisioni all’interno del Pd rappresentano inoltre un segno positivo di pluralità e democrazia interna, stando al 58% dei suoi elettori. Tuttavia il dato scende al 28% tra coloro che hanno votato per M5s, Azione, Articolo Uno, Italia Viva, Sinistra e Verdi. Sono invece il segno dell’individualismo e della debolezza della leadership per il 34% degli elettori Pd e per il 64% degli altri partiti.

Il 32% degli elettori Pd, inoltre, teme che il partito avrà nei prossimi 12 mesi un ruolo subalterno e la percentuale sale al 63% tra coloro che invece hanno votato per M5s, Azione, Articolo Uno, Italia Viva, Sinistra e Verdi. Il 64% degli elettori Pd ritiene però che avrà un ruolo da protagonista, circostanza condivisa dal 29% degli elettori dei partiti di centrosinistra. 

NOTA METODOLOGICA
Campione di 1.498 casi, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia, articolato per sesso, età, area geografica
Estensione territoriale: intero territorio nazionale 
Interviste effettuate il 26 febbraio 2021 con metodo cati – cawi
Margine di errore: 2,5% sull’intero campione
Totale contatti: 10.076 (100%) – rispondenti: 1.498 (14,9%) – rifiuti/sostituzioni: 8.578 (85,1%)
Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Tecnè srl
Committente: Agenzia Dire
Il documento completo sul sito: sondaggipoliticoelettorali.it

 

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