Draghi: «Fermare il divario tra il Nord e il Sud del Paese» | T-Mag | il magazine di Tecnè

Draghi: «Fermare il divario tra il Nord e il Sud del Paese»

Fermare il divario tra il Nord e il Sud del Paese. Questo è uno degli obiettivi fissati dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo all’iniziativa di ascolto e confronto “Sud-Progetti per ripartire”, promossa dal ministro Mara Carfagna. «Per la prima volta da tempo, abbiamo l’occasione di aumentare la spesa in infrastrutture fisiche e digitali, nelle fonti di energia sostenibili», ha osservato il premier, riferendosi alle «risorse di Next Generation EU». Dal programma, l’Italia riceverà 191,5 miliardi di euro da investire entro il 2026. Al Sud, spettano 96 miliardi di euro, che vanno ad aggiungersi «ad ulteriori programmi europei e ai fondi per la coesione». Si tratta di una quantità notevole di denaro. «Ma abbiamo imparato che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno», ha avvertito Draghi, indicando «nell’utilizzo dei fondi europei» e «nella capacità di completamento delle opere pubbliche» i problemi che impediscono al meridione di ripartire. Per dar supporto alla propria tesi, il premier ha citato un paio di dati: «A fronte di 47,3 miliardi di euro programmati nel Fondo per lo Sviluppo e la Coesione dal 2014 al 2020, alla fine dello scorso anno erano stati spesi poco più di 3 miliardi, il 6,7%. Nel 2017, in Italia erano state avviate ma non completate 647 opere pubbliche. In oltre due terzi dei casi, non si era nemmeno arrivati alla metà. Il 70% di queste opere non completate era localizzato al Sud, per un valore di 2 miliardi». Per questo motivo, secondo il presidente del Consiglio, bisogna «divenire capaci di spendere i fondi» europei.

 

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