NGEU, l’importanza della digitalizzazione per la ripresa
Secondo la Deloitte «la transizione digitale diventa quindi uno dei principali abilitatori al rilancio della produttività e della competitività delle aziende italiane»
di Redazione
Guardando allo stato dell’arte della digitalizzazione dell’Italia, ad oggi, il Paese si posiziona al 25° posto in Europa a causa del basso tasso di adozione delle tecnologie digitali pre-pandemia e della limitata diffusione delle relative competenze. Attraverso le risorse messe a disposizione da NGEU per gli investimenti in digitalizzazione e innovazione, si stima un aumento del PIL di 0,8 punti percentuali nel triennio 2024-26 rispetto allo scenario base. È quanto sottolinea la Deloitte nel report “Connect for Future: Next Generation Eu”.
La transizione digitale diventa quindi uno dei principali abilitatori al rilancio della produttività e della competitività delle aziende italiane. All’interno del progetto di rinnovamento dell’Italia, la digitalizzazione della PA è un ambito prioritario di finanziamento: la semplificazione e lo snellimento delle procedure burocratiche ne permetterebbero la trasformazione in un “alleato” sia per i consumatori nella fruizione di servizi, sia per le imprese nello svolgimento delle attività di business, soprattutto presso le organizzazioni che si trovano ancora in una fase di risposta alla crisi.
Secondo lo studio solo il 26% degli italiani è soddisfatto del livello di digitalizzazione e innovazione del proprio Paese, contro una media europea del 39%. Oltre un‘azienda e un cittadino italiano su due desiderano vivere in un Paese post-Covid con una PA più efficiente e completamente digitalizzata.