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In calo la fiducia dei consumatori a novembre, stabile quella delle imprese

La flessione è dovuta ad un peggioramento delle attese sulla situazione economica generale e di quelle attinenti la sfera personale

di Redazione

A novembre 2021, l’Istat stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 118,4 a 117,5), mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese rimane sostanzialmente stabile (da 115 a 115,1). La flessione dell’indice di fiducia dei consumatori è dovuta essenzialmente ad un peggioramento delle attese sulla situazione economica generale e di quelle attinenti la sfera personale. Più in dettaglio, il clima economico e quello futuro sono in deciso peggioramento (i relativi indici calano, rispettivamente, da 142,2 a 139,8 e da 125,4 a 121) mentre il clima personale registra una riduzione più contenuta (da 110,4 a 110). Solo il clima corrente è in crescita, con l’indice che passa da 113,7 a 115,2.

Per le imprese, invece, si stima un miglioramento della fiducia nell’industria manifatturiera (l’indice aumenta da 115,1 a 116,0) e nel commercio al dettaglio (da 105,4 a 106,8). Al contrario, si registra un calo nei servizi di mercato e nelle costruzioni (l’indice scende, rispettivamente, da 112,1 a 111,3 e da 159,2 a 157,4).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura tutte le variabili sono in miglioramento ad eccezione dei giudizi sulle scorte; nel commercio al dettaglio tutte le variabili sono improntate all’ottimismo. In relazione ai servizi di mercato, i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari sono in peggioramento, mentre un deciso aumento caratterizza le attese sugli ordini. Nelle costruzioni, giudizi sugli ordini sostanzialmente stabili si uniscono ad attese sull’occupazione presso l’azienda in diminuzione.

Sulla base delle domande trimestrali presenti nel questionario dell’indagine manifatturiera, a ottobre cresce per la quarta volta consecutiva la quota di imprese manifatturiere che lamenta l’insufficienza degli impianti e/o di materiali quali ostacoli alla produzione (l’incidenza sale da 14,5% a luglio 2021 a 17,8%). Con riferimento all’indagine sulle imprese di costruzione, dove la domanda sugli ostacoli all’attività è formulata mensilmente, si conferma l’aumento, in atto dallo scorso marzo, della quota di imprese che individua nella carenza di materiali un impedimento all’attività (la relativa percentuale passa da 9,7% a 10,8%).

«A novembre – è il commento dell’Istat – l’indice di fiducia delle imprese rimane sostanzialmente stabile, riflettendo andamenti eterogenei di giudizi e aspettative tra i comparti economici indagati. L’indice di fiducia dei consumatori registra una diminuzione, rimanendo comunque su livelli storicamente elevati. Tra le nove serie componenti, peggiorano le aspettative sulla situazione economica del paese, quelle sulla situazione economica della famiglia e le opinioni sulle possibilità future di risparmiare. Con riferimento ai giudizi, emergono peggioramenti di quelli sul bilancio familiare e sull’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli».

 

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