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Negozi fisici o e-commerce, così cambiano le abitudini di consumo

Il calo del commercio elettronico registrato dall’Istat può essere in parte spiegato con la volontà di molti di tornare al contatto diretto con i prodotti. Ma il web resta uno strumento fondamentale

di Redazione

Il commercio elettronico ha registrato una battuta d’arresto a ottobre in termini tendenziali, come osservato dall’Istat. Un trend che si può spiegare in molti modi diversi. Oltre sei italiani su 10 (64%) spostano parte dei propri acquisti dal web ai negozi tradizionali, con una tendenza a recuperare il contatto diretto con i prodotti, nonostante le preoccupazioni per la risalita dei contagi, secondo un’analisi Coldiretti/Censis diffusa in merito agli ultimi dati Istat sul commercio al dettaglio che ha evidenziato il primo storico calo dal 2016 delle vendite on line.

Negli acquisti nei luoghi fisici, dai negozi ai mercati – spiegano Coldiretti/Censis –, gli italiani ritrovano una dimensione che non è appagata dal web, di cui hanno sentito nostalgia in pandemia e che vogliono al più presto recuperare, con una esigenza avvertita soprattutto dalle donne (68%) e dai gruppi benestanti (70%).

Il fenomeno è trainato soprattutto dall’esperienza dei mercati contadini, indicato dal 73% degli italiani come il luogo dove tornare a fare acquisti, secondo Coldiretti/Censis, spinti anche dalla volontà di recuperare o mantenere il rapporto diretto, di fiducia tra consumatore e azienda agricola. 

Questo ritorno allo shopping fisico, ovviamente, nulla toglie all’importanza dell’e-commerce, peraltro di vitale importanza per molte imprese durante la pandemia, soprattutto durante i periodi di chiusure. 

In un precedente rapporto Censis-Confimprese, veniva infatti osservato che utilizzare ogni tipo di informazione disponibile per decidere cosa acquistare e dove farlo rappresenta «il potere rinforzato del consumatore con cui il retail dovrà misurarsi». Il 64,9% degli utenti di internet – spiegava il Censis – cerca informazioni su aziende, prodotti e servizi. Il 53,4% confronta i prezzi dei prodotti e servizi per valutare le diverse opzioni. Insomma, questo sarebbe l’importante contributo del digitale: i consumatori sono diventati più forti grazie ai flussi informativi facilmente accessibili a chiunque e ovunque per giudicare, scegliere, acquistare. L’e-commerce è ormai una realtà consolidata: il 51,6% degli internauti (il 62,3% delle persone più istruite, il 64,6% dei 30-44enni) aveva effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo mese di riferimento (il rapporto è di ottobre). «Dopo la pandemia ogni consumatore costruirà la sua spesa personale combinando canali fisici del retail e e-commerce».

 

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