L’incertezza frena le aspettative di consumatori e imprese
La Commissione europea rileva un brusco calo del clima di fiducia a marzo, soprattutto in Francia, Spagna e Germania. Pesano gli sviluppi della guerra in Ucraina
di Redazione
La guerra in Ucraina, che prosegue al netto dei potenziali passi in avanti nei negoziati osservati nelle ultime ore (in verità si sono registrati ancora bobardamenti nella regione di Kiev e nella città di Chernihiv, nonostante l’annuncio di Mosca di una riduzione dell’attività militare in quelle aree), sta già avendo ripercussioni tutt’altro che indifferenti sull’economia europea. Della situazione italiana abbiamo già scritto, stavolta si evidenzia come l’incertezza dettata proprio dal conflitto abbia un impatto notevole sulla situazione economica futura secondo consumatori e imprese.

Cala, infatti, a marzo l’indice del sentimento economico (Esi) nell’area euro (-5,4 punti a 108,5) e nell’UE (-5,3 punti a 107,5), principalmente a causa del crollo della fiducia dei consumatori (-9,4), con le valutazioni delle famiglie sulla propria situazione finanziaria futura che nell’UE scendono ai minimi storici. A rilevarlo è la Commissione europea, che mette in risalto come tra le maggiori economie europee, l’Esi risulti in calo maggiormente in Francia (-7,1), Spagna (-6,5) e Germania (-4,3) e in maniera meno marcata in Polonia (-3) e Italia (-2,6). In lieve recupero, invece, nei Paesi Bassi (+0,5).
A trainare al ribasso l’indice generale, dunque, è stato principalmente il calo del clima di fiducia nei consumatori, spiega per l’appunto l’esecutivo dell’Unione europea, a fronte dei livelli record che aveva invece raggiunto a febbraio. Sviluppi che giungono dopo l’esplosione della guerra in Ucraina, le sanzioni contro la Russia e gli ulteriori rialzi dell’inflazione e i rincari di energia e carburanti, già in aumento prima di tale scenario.