Le spese obbligate sono il 42,9% dei consumi totali
Secondo l’ultima analisi della Confcommercio, nel 2022 le spese obbligate sono salite a 8.154 euro l’anno pro capite, 152 euro in più rispetto al 2021
di Redazione
Tra il 1995 ed oggi l’incidenza delle spese obbligate sul totale dei consumi degli italiani è aumentata di 6,3 punti percentuali, raggiungendola quota record del 42,9%. È quanto emerge dall’ultima analisi della Confcommercio, secondo la quale, su un totale di 19mila euro di consumi pro capite previsti per il 2022, ben 8.154 euro sono spese obbligate, 152 euro in più rispetto al 2021.
Tra queste spese, emerge dallo studio la voce principale è quella legata all’abitazione, con 4.713 euro, ma l’aumento registrato rispetto al 2021 è legato quasi esclusivamente alla voce relativa ai consumi energetici – energia elettrica, gas e carburanti – salita a 1.854 euro pro capite. Una voce di spesa che nel 2022 inciderà per il 9,7% sui consumi totali. Un valore, spiega Confcommercio, «mai registrato prima».
Per fare un confronto: nel 1995 la quota di spese obbligate era pari al 36,6%, quella dei beni commercializzabili al 46,1% e quella dei servizi commercializzabili al 17,3%. Già nel 2013 le tre voci sono cambiate, portandosi rispettivamente al 41,9%, al 37,5% e al 20,7%. Nel 2019, invece, anno alla vigilia dello scoppio della pandemia, la quota delle spese obbligate era pari al 40,6% dei consumi totali (con un balzo di oltre due punti nel 2020, al 42,7%), mentre quella dei beni commercializzabili era pari al 38,4% (41,1% nel 2020) e quella dei servizi al 21% (17,5% nel 2020).
«La crescita a dismisura del costo dell’energia – ha spiegato il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli – incide pesantemente anche sulle spese obbligate, come quelle per la casa, che toccano livelli record. Per evitare di deprimere i consumi e congelare la ripresa è necessario che l’Europa metta un tetto al prezzo del gas e il Governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale».