Kiev: «Ogni escalation conseguenza aggressione Russia»
«La causa principale di ogni escalation, di ogni bombardamento, di ogni azione militare anche nelle regioni russe di Kursk e Belgorod è esclusivamente l’inequivocabile aggressione della Russia». Così Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha scritto su X. Il riferimento di Podolyak è all’offensiva avviata dalle forze ucraine nella regione di Kursk, un’incursione in territorio russo che Vladimir Putin ha definito ieri «un’altra provocazione su larga scala» di Kiev. Mentre proseguono i combattimenti tra le forze dei due schieramenti a Kursk, oggi Mosca, tramite il ministero della Difesa, ha riferito che nella battaglia – dove secondo il bilancio dei russi sarebbero morti 660 militari ucraini dall’inizio delle operazioni nella regione – sono impiegate truppe di terra, artiglieria e aviazione e che «i tentativi delle forze armate ucraine di penetrare in profondità nella regione di Kursk sono stati ostacolati, non è stata consentita la loro avanzata». Tuttavia, ha sottolineato l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) sul suo sito, le truppe ucraine sarebbero avanzate ieri fino a dieci chilometri nel territorio di Kursk. «L’Ucraina – è la posizione espressa al riguardo da un portavoce della Commissione europea – sta combattendo una legittima guerra di difesa contro l’aggressione illegale» della Russia «e, nel quadro di questo legittimo diritto a difendersi, ha il diritto di colpire il nemico ovunque ritenga necessario sul suo territorio, ma anche nel territorio nemico».