Industria: ancora in calo il fatturato, ai minimi da gennaio 2022
L’Istat stima una diminuzione dello 0,3% in termini congiunturali e del 5,7% su base tendenziale. Pesa la domanda interna
di Redazione
Ai minimi da gennaio 2022. A settembre l’Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca in termini congiunturali dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume. Si registrano flessioni sul mercato interno (-0,9% in valore e -0,6% in volume) ed incrementi sul mercato estero (+0,9% in valore e +0,7% in volume). Per il settore dei servizi, l’Istat osserva un aumento dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume, con dinamiche positive sia nel commercio all’ingrosso (+0,2% in valore e +0,3% in volume) sia negli altri servizi (+0,9% in valore e +1% in volume).
Gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, aggiunge l’Istituto nazionale di statistica, registrano a settembre un aumento congiunturale per i beni strumentali (+0,1%), per i beni di consumo (+0,3%) e per in beni intermedi (+1,3%), mentre risulta in diminuzione l’energia (-12,5%). Nel terzo trimestre 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registra un calo sia in valore (-1,3%) sia in volume (-1,8%). Nello stesso arco temporale il fatturato dei servizi diminuisce in valore (-0,3%) e in volume (-0,9%).
L’andamento in termini tendenziali
Su base tendenziale, prosegue l’Istat, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, si registra una flessione sia in valore (-5,7%) sia in volume (-4,7%), sintesi di diminuzioni del 6,8% sul mercato interno (-6,2% in volume) e del 3,6% su quello estero (-1,7% in volume). I giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a settembre 2023.
Infine, gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, registrano un marcato calo per l’energia (-22,5%) e per i beni strumentali (-9,7%) e flessioni più contenute per i beni intermedi (-3,3%), per i beni di consumo (-0,6%). Nei servizi, si registrano diminuzioni tendenziali dello 0,6% in valore e dell’1,4% in volume. Si rilevano flessioni consistenti nel commercio all’ingrosso (-3% in valore, -2,2% in volume) e un andamento differenziato negli altri servizi con un incremento del 2,0% in valore e una flessione dell’1% in volume.
«A settembre 2024 – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – prosegue per il quinto mese consecutivo il calo congiunturale del fatturato dell’industria. L’indice in valore, al netto dei fattori stagionali, si attesta sul livello più basso da gennaio 2022, mentre per i volumi si colloca sul livello minimo da febbraio 2021. Nel settore dei servizi si osserva un incremento congiunturale, dopo la flessione dello scorso mese. Nel terzo trimestre si registra, rispetto al trimestre precedente, una diminuzione sia nel settore dell’industria che in quello dei servizi, sia in valore che in volume. In termini tendenziali e al netto degli effetti di calendario si registra una flessione nel settore dei servizi e si conferma una persistente dinamica negativa per il comparto industriale».