Cartelle esattoriali, ora sì che c’è la pace fiscale: la manovra dello Stato è una benedizione per tutti i “debitori” | Il 2026 inizia bene
Giorgia Meloni-T-mag.it (Screenshot Rai Play)
La nuova manovra fiscale 2026, come spiegato da Fiscomania, introduce una pace fiscale molto più ampia rispetto alle precedenti: condono totale per le cartelle sotto i 1.000 euro, taglio fino al 100% di sanzioni e interessi per molti debiti superiori e piani di rateizzazione estesi fino a 120 rate. Una svolta concreta per milioni di contribuenti ancora in difficoltà con il Fisco.
Dopo anni di micro-interventi e sanatorie parziali, il Governo ha scelto un approccio più deciso, puntando a ridurre l’enorme accumulo di crediti iscritti a ruolo e, allo stesso tempo, permettere a chi ha debiti pendenti di rimettersi in regola senza essere soffocato da sanzioni e maggiorazioni. Secondo le stime fornite dagli analisti fiscali, la misura potrebbe riguardare oltre 15 milioni di cartelle esattoriali, molte delle quali datate e difficilmente riscuotibili.
La manovra prevede diversi livelli di intervento, calibrati in base all’importo del debito e alla situazione del contribuente. Una struttura più articolata che, per la prima volta, permette una reale distinzione tra chi non paga per evasione volontaria e chi invece non paga per impossibilità economica.
Cosa prevede nel dettaglio la pace fiscale 2026: importi, cancellazioni e sconti
Il primo intervento riguarda le cartelle fino a 1.000 euro, affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro il 2015: queste saranno annullate automaticamente, cancellando multe stradali, bolli auto arretrati, imposte minori e contributi residui ormai considerati irrecuperabili. Parliamo di milioni di debiti che spariranno senza necessità di presentare domanda.
Per le cartelle superiori a 1.000 euro, invece, il contribuente potrà accedere a una definizione agevolata che prevede il pagamento del solo importo originario dovuto, con stralcio totale di sanzioni e interessi di mora. In molti casi si tratta di riduzioni che vanno dal 30% al 70% del debito complessivo, perché proprio le sanzioni nel tempo diventano la parte più pesante e quasi ingestibile.

Rate più lunghe, niente decadenza immediata e tutela dei contribuenti fragili
La manovra introduce inoltre una revisione dei piani di rateizzazione: sarà possibile diluire i pagamenti fino a 120 rate mensili, contro le 72 previste in precedenza. E non solo: il contribuente non decadrà più dal piano in caso di due rate saltate, ma solo dopo cinque mancati pagamenti non consecutivi. Una rivoluzione che mette finalmente al centro la sostenibilità del pagamento, non la rigidità della riscossione.
Una novità importante riguarda anche la tutela dei soggetti fragili. I contribuenti con reddito ISEE sotto i 15.000 euro o con comprovate difficoltà economiche potranno accedere a ulteriori riduzioni e piani personalizzati, valutati in base alla situazione familiare e alle spese obbligatorie documentate. Per queste categorie, la pace fiscale può ridurre il debito complessivo fino al 50% in più rispetto alle regole standard.
L’intenzione dichiarata dal Governo è duplice: liberare l’archivio da milioni di micro-crediti ormai ingestibili e, soprattutto, evitare che cittadini e famiglie continuino a vivere sotto il peso di cartelle impagabili. Il 2026, per molti, diventa così l’anno della ripartenza fiscale: meno debiti, più chiarezza e un percorso finalmente sostenibile per tornare in regola senza paura di nuove stangate.
