Tutte le menti più geniali del mondo vanno a dormire con un cucchiaio a letto | Lo faceva anche Dalì: ecco perchè

Tutte le menti più geniali del mondo vanno a dormire con un cucchiaio a letto | Lo faceva anche Dalì: ecco perchè

Cucchiaio @pexels, tmag

Vuoi essere più creativo? Secondo artisti e scienziati, basta andare a dormire con un cucchiaio in mano: una tecnica curiosa che usava anche Salvador Dalì per “pescare” idee dallo stato tra veglia e sonno.

L’idea sembra una follia da social, invece affonda le radici nelle abitudini di alcune menti geniali del passato. Salvador Dalì, Thomas Edison e persino Albert Einstein avevano sviluppato piccoli rituali per sfruttare il momento esatto in cui il cervello sta scivolando nel sonno, ma non ci è ancora entrato del tutto. È in quella zona grigia, a metà fra veglia e sogno, che spesso nascono le intuizioni più originali.

Oggi questa pratica viene raccontata in modo semplice: “vai a dormire con un cucchiaio in mano”. Ma dietro c’è una vera tecnica creativa: un oggetto tenuto tra le dita, pronto a cadere quando i muscoli si rilassano, serve come interruttore per svegliarti esattamente nello stato ipnagogico, quello in cui le immagini mentali sono più vivide e imprevedibili.

Dalì, la chiave e il piatto di metallo: così catturava le sue visioni

Il maestro del surrealismo aveva trasformato questa idea in un vero rituale. Salvador Dalì si sedeva su una poltrona tenendo tra le dita una chiave di metallo. Sotto la mano piazzava un piatto di ferro, in modo che, quando si assopiva, il rilassamento dei muscoli facesse cadere la chiave. Il rumore secco sul piatto lo svegliava di colpo, esattamente nel momento in cui le immagini oniriche erano più nitide.

A quel punto scattava la parte più importante: Dalì si metteva subito a disegnare o a scrivere tutto ciò che ricordava, senza filtri, trasformando i frammenti di sogno in materiale grezzo per i suoi quadri. Il cucchiaio di oggi non è altro che la versione pop di quella chiave: un oggetto qualunque tenuto in mano, pronto a scivolare e a svegliarti nel punto perfetto fra coscienza e sonno.

Dormire a letto @pexels, tmag

Dallo stato ipnagogico a Einstein ed Edison: perché funziona davvero

Questa tecnica non è solo una stramberia da artista. Gli scienziati chiamano quel confine sfocato fra veglia e sonno stadio N1: è la fase in cui il controllo razionale inizia ad allentarsi, mentre il cervello comincia a produrre connessioni insolite, associazioni divergenti, immagini libere dal solito filtro logico. È proprio lì che, secondo molti creativi, si nascondono le idee più originali.

Anche Thomas Edison utilizzava microsonni controllati per migliorare le sue invenzioni, mentre Einstein aveva notato quanto quello stato di transizione fosse fertile per l’immaginazione. Il segreto, però, sta nel dopo: appena svegli bisogna annotare immediatamente ogni immagine, parola o intuizione, perché svaniscono in pochi secondi, proprio come i sogni. Il cucchiaio, la chiave o la matita sono solo il grilletto; il vero lavoro inizia quando ti siedi, ancora mezzo assonnato, a mettere su carta tutto ciò che il tuo cervello ti ha appena regalato.