Meteo, dopo l’Immacolata è questo che ci aspetta: temperature del tutto anomale da Nord a Sud

Meteo, dopo l’Immacolata è questo che ci aspetta: temperature del tutto anomale da Nord a Sud

Meteo-T-mag.it (Fonte:Pexels)

Dopo il weekend dell’Immacolata l’inverno si ferma ai blocchi di partenza: un anticiclone robusto si impossessa dell’Italia, il freddo resta lontano e al suo posto arrivano nebbie, cieli grigi e temperature del tutto anomale per dicembre, con un clima che assomiglia più all’autunno che alla piena stagione invernale.

Gli ultimi aggiornamenti meteo confermano che, dopo l’Immacolata, l’anticiclone diventa il vero protagonista sul Mediterraneo e sull’Italia, imponendo una fase di tempo stabile destinata a durare per l’intera settimana. Non si tratta però del “bel tempo” limpido e soleggiato che molti immaginano: nella stagione fredda l’alta pressione porta spesso con sé foschie, nebbie dense e nubi basse, in grado di trasformare le giornate in una lunga parentesi grigia, soprattutto in pianura e lungo alcuni tratti di costa. L’inverno, di fatto, risulta assente: niente irruzioni fredde significative, nessuna vera ondata di gelo e, salvo eccezioni in quota, anche la neve resta fuori scena.

Il vero dato che colpisce è quello termico: le temperature previste dopo il ponte dell’Immacolata sono del tutto anomale per il periodo. Mentre nei bassi strati l’aria resta umida e talvolta fredda a causa delle inversioni termiche, salendo di quota il quadro cambia radicalmente: in montagna e sulle colline il clima si fa insolitamente mite, con valori che si portano ben al di sopra delle medie stagionali. In pratica, il termometro racconta due realtà diverse nella stessa giornata: chi vive in pianura sperimenta un freddo uggioso e umido, chi si sposta in altura trova temperature quasi da autunno avanzato, con la sensazione di un inverno rinviato a data da destinarsi. È questo contrasto verticale, tipico delle fasi anticicloniche invernali, a rendere così particolare e “sballata” la settimana che segue l’8 dicembre.

Anticiclone padrone dopo l’Immacolata: dove l’inverno scompare (e dove no)

Una volta consolidato l’anticiclone, il tempo sull’Italia si mantiene stabile ma non ovunque soleggiato. Le zone più penalizzate saranno ancora una volta la Pianura Padana, alcuni tratti del versante tirrenico e le valli interne del Centro, dove foschie e banchi di nebbia tenderanno a ripresentarsi con insistenza, in particolare nelle ore notturne e al primo mattino. In queste aree il cielo può restare coperto da nubi basse anche per gran parte della giornata, con la classica sensazione di “cappa” che non si dissolve, mentre sulle alture circostanti il sole riesce a imporsi con maggiore decisione. In parallelo sono previsti addensamenti più compatti tra Liguria e Toscana, specie lungo i tratti costieri e sulle aree interne prossime all’Appennino, dove non si escludono locali pioviggini, in particolare fra il Genovese e lo Spezzino, pur in un contesto di generale stabilità atmosferica.

Altrove, soprattutto su buona parte del Sud e sulle isole maggiori, sarà invece il sole a dominare la scena dopo l’Immacolata, con giornate spesso luminose e clima decisamente mite per la stagione. Le correnti in quota, più calde della norma, mantengono le temperature su valori superiori alle medie, con massime che in alcune aree costiere e interne possono assumere caratteristiche quasi tardo-autunnali, piuttosto che invernali. La settimana scorre così con poche variazioni: martedì e mercoledì all’insegna del tempo stabile e delle nebbie al Nord, giovedì con un ulteriore incremento di foschie, nebbie e nubi basse nella Val Padana, in Liguria, in Sardegna e su alcuni tratti del versante adriatico e tirrenico, mentre venerdì e il weekend ripropongono lo stesso copione, con anticiclone in pieno controllo e inverno ancora ai margini. Solo qualche debole fenomeno locale potrà farsi strada là dove le nubi basse diventano più compatte, ma senza veri scossoni al quadro generale.

Nebbia-T-mag.it (Fonte:Pexels)

Temperature anomale e nebbia fitta: i rischi nascosti di un “non-inverno”

Il quadro che si delinea dopo l’Immacolata non è dunque quello di un inverno rigido, ma di una fase in cui le temperature anomale si sommano agli effetti meno evidenti dell’alta pressione. In pianura, la presenza di aria fredda e umida intrappolata nei bassi strati favorisce il persistere di nebbie anche fitte, con riduzione drastica della visibilità nelle ore più fredde e possibili disagi per il traffico, sia stradale che aereo. Nelle stesse zone, il ristagno dell’aria aumenta il rischio di accumulo di inquinanti e polveri sottili, con conseguenti ripercussioni sulla qualità dell’aria e sulla salute di anziani, bambini e soggetti fragili. In quota, invece, il clima insolitamente mite può accelerare la fusione di eventuali nevicate precoci e rallentare la formazione di un manto nevoso stabile, con effetti indiretti sulle stagioni sciistiche e sui bilanci idrici delle montagne.

Per chi guarda il meteo solo in termini di pioggia e cielo sereno, questo potrebbe sembrare un periodo relativamente tranquillo, ma il “non-inverno” che segue l’Immacolata porta con sé una serie di attenzioni pratiche da non sottovalutare. In pianura è fondamentale prestare la massima prudenza alla guida nelle ore di nebbia, moderando la velocità e mantenendo le distanze di sicurezza; nelle grandi città conviene monitorare gli eventuali avvisi sulla qualità dell’aria e limitare le attività all’aperto nelle giornate più critiche. Chi vive in zone collinari e montane, invece, deve ricordare che il clima mite non esclude bruschi cambi di scenario: l’anticiclone può cedere il passo a nuove perturbazioni quando i modelli lo consentiranno e il ritorno del vero inverno potrebbe essere improvviso. Nel frattempo, però, la settimana successiva all’8 dicembre si conferma dominata dall’alta pressione, con un inverno per ora “spento” e temperature del tutto anomale rispetto a quelle che ci aspetteremmo sotto l’albero di Natale.