NATALE TORRIDO: ci aspetta il clima più caldo del secolo durante le feste | Colpa dell’anticiclone tropicale
Meteo a Natale @pexels, tmag
Le previsioni per le feste di Natale parlano di un anticiclone tropicale pronto a trasformare l’inverno italiano in una sorta di primavera anticipata, con punte vicine ai 20 gradi e un “Natale torrido” che potrebbe essere il più caldo del secolo.
Altro che piumini pesanti, fiato che condensa nell’aria e mercatini sotto la neve: secondo gli esperti meteo, a dominare il tempo tra la Vigilia e Santo Stefano sarà un super anticiclone di matrice sub-tropicale, capace di stendere un “coperchio” di alta pressione su gran parte d’Europa e del Mediterraneo. Sull’Italia, questo scenario si tradurrà in giornate stabili, cielo spesso sereno in quota e temperature ben oltre le medie del periodo, soprattutto al Centro-Sud e sulle Isole maggiori.
Un autorevole quotidiano nazionale, citando i principali centri previsionali, parla apertamente di anomalia termica storica: in alcune zone si potranno sfiorare o superare i 18-20 gradi, con valori da fine aprile più che da fine dicembre. Le mappe mostrano scarti fino a 8-10 gradi sopra le medie climatiche, mentre al Nord, soprattutto in Val Padana, l’effetto collaterale dell’alta pressione sarà il solito mix di nebbie, cieli grigi e accumulo di smog nei bassi strati.
L’anticiclone che “spegne” l’inverno e accende i termometri
Quando un anticiclone tropicale risale verso il Mediterraneo, porta con sé aria mite in quota e stabilità atmosferica. L’aria fredda viene respinta lontano e le perturbazioni restano bloccate a latitudini più alte, lasciando sull’Italia un tempo insolitamente tranquillo. In montagna il quadro è ancora più evidente: zero termico molto elevato, neve in forte sofferenza e piste che devono fare affidamento quasi solo sull’innevamento programmato.
Al Sud e sulle Isole, dove l’aria mite riesce a mescolarsi meglio nei bassi strati, si attendono i picchi più clamorosi: massime prossime ai 20 gradi lungo alcune aree costiere, gente in maglietta leggera nei pomeriggi di Natale e Santo Stefano, tavolate all’aperto nei luoghi più riparati. Una fotografia che stride con l’immaginario tradizionale delle feste, fatto di camini accesi, fiato che si vede e brina mattutina sui parabrezza.

Caldo anomalo, smog e clima che cambia: cosa ci aspetta davvero
Il rovescio della medaglia riguarda soprattutto le pianure del Nord, dove l’alta pressione crea le condizioni ideali per nebbia fitta, inversioni termiche e inquinanti intrappolati vicino al suolo. Mentre al Sud si festeggerà un Natale quasi primaverile, molte città padane faranno i conti con aria pesante, visibilità ridotta e un freddo umido che contrasta con i numeri quasi record registrati in quota. Un inverno “spento” in montagna e distorto al piano, che riaccende il dibattito sul cambiamento climatico.
Per i meteorologi, questo Natale torrido è l’ennesimo segnale di una stagione invernale sempre più fragile e intermittente, in cui le ondate di freddo vengono spesso interrotte da lunghi periodi dominati da anticicloni caldi. Per chi vive il meteo solo come sensazione quotidiana, invece, resterà la memoria di un 25 dicembre passato con il cappotto lasciato sull’attaccapanni, le temperature da gita fuori porta e quella strana domanda che rimbalza tra social e bar: ma questo è ancora inverno, o ormai è diventata un’altra stagione?
