Conto corrente: la mossa per non farsi divorare il saldo dalla propria banca | Tutti gli economisti concordano

Conto corrente: la mossa per non farsi divorare il saldo dalla propria banca | Tutti gli economisti concordano

Conto corrente-T-mag.it (Pexels)

Secondo l’analisi di Altroconsumo, nel 2025 i costi dei conti correnti hanno continuano a crescere: canoni, carte e operazioni diventano più onerosi per le famiglie italiane, con aumenti medi che superano anche i 20-30 euro l’anno a seconda dell’istituto.

L’associazione evidenzia come molte banche abbiano ritoccato verso l’alto non solo i canoni fissi, ma anche i costi legati a carte di debito, carte di credito, commissioni su prelievi e operazioni allo sportello. Un trend che sta mettendo sotto pressione i bilanci familiari, soprattutto per chi mantiene conti tradizionali o poco digitalizzati. La fotografia del 2025 mostra infatti conti correnti che diventano progressivamente più cari, mentre le offerte davvero vantaggiose tendono a ridursi, spingendo i consumatori a valutare con attenzione costi nascosti e spese ricorrenti.

Altroconsumo sottolinea che il rialzo non è uniforme: alcuni istituti hanno aumentato i canoni annuali anche di oltre il 15%, mentre altri hanno puntato su commissioni per servizi prima gratuiti, come l’emissione della carta di debito, i prelievi fuori circuito o l’invio dell’estratto conto cartaceo. In questo contesto, la scelta del conto corrente diventa sempre più strategica per chi vuole evitare che una voce apparentemente minima finisca per erodere il saldo anno dopo anno.

Quanto costano davvero i conti correnti nel 2025

Secondo l’indagine, i conti tradizionali possono arrivare a costare fino a 150 euro l’anno, considerando canone, carta di debito, carta di credito e operazioni occasionali allo sportello. Per i conti online la media è più bassa, ma nel 2025 si registra comunque un aumento dei costi annuali tra i 5 e i 12 euro, dovuto soprattutto agli adeguamenti inflattivi e ai nuovi servizi digitali introdotti dagli istituti. Si precisa che molte famiglie pagano cifre elevate non per il conto in sé, ma per servizi che non utilizzano realmente, come pacchetti di operazioni illimitate o carte aggiuntive.

Nell’analisi emerge anche un aumento delle commissioni per i prelievi agli sportelli di altre banche, che in alcuni casi sfiorano i 2 euro a operazione, mentre cresce la tendenza a far pagare le operazioni effettuate allo sportello fisico. Una delle voci più pesanti riguarda la carta di credito: alcuni istituti hanno portato il canone annuale sopra i 50 euro, giustificandolo con la maggiore sicurezza delle nuove tecnologie. Tuttavia,  questi incrementi richiedono una valutazione attenta per evitare di pagare costi non proporzionati all’uso effettivo.

Conto corrente-T-mag.it (Pexels)

La mossa che salva il saldo: come evitare di farsi erodere i soldi dalla propria banca

Per fronteggiare aumenti così diffusi, l’associazione suggerisce una mossa semplice ma decisiva: confrontare periodicamente le offerte e cambiare conto quando i costi non sono più adeguati alle proprie necessità. Molti consumatori restano per anni legati allo stesso istituto senza verificare alternative, finendo per pagare canoni più alti della media. Si ricorda che il passaggio da una banca all’altra è gratuito e gestito quasi interamente dal nuovo istituto, che si occupa del trasferimento di domiciliazioni e accrediti. Cambiare può significare risparmiare anche 50-80 euro l’anno senza rinunciare ai servizi essenziali.

Un altro punto chiave è scegliere consapevolmente: per chi utilizza soprattutto servizi digitali, un conto online con carta gratuita può essere la soluzione migliore; chi invece ha bisogno di operazioni allo sportello dovrebbe confrontare pacchetti specifici e valutare costi realmente sostenibili. Attenzione anche alle carte di credito: se non indispensabili, possono essere eliminate o sostituite con alternative meno costose. L’obiettivo è impedire che un insieme di piccoli aumenti finisca per divorare il saldo ogni anno, trasformando un conto ordinario in una spesa evitabile. Solo una gestione attenta e aggiornata permette di proteggere le proprie finanze in un 2025 dove tutto, anche il conto corrente, costa di più.