Pensione 5 anni prima se fai domanda entro il 31 dicembre: è arrivata l’ufficialità | Arriva la pace contributiva

Pensione 5 anni prima se fai domanda entro il 31 dicembre: è arrivata l’ufficialità | Arriva la pace contributiva

Pensione-T-mag.it (Pexels)

Dal 2024-2025 torna la pace contributiva: domanda entro il 31 dicembre 2025 per riscattare fino a cinque anni “vuoti”.

Chi ha buchi nella carriera contributiva lo sa: a volte non sono “anni persi”, ma anni che pesano sul traguardo della pensione. Con la pace contributiva 2024-2025 si riapre la possibilità di colmare fino a cinque anni senza versamenti e, quindi, accorciare di fatto la strada verso i requisiti. La scadenza è quella che conta davvero: entro il 31 dicembre 2025 bisogna presentare la domanda, altrimenti la finestra si chiude.

La misura è stata introdotta con la legge di bilancio 2024 e formalizzata dall’INPS con la circolare n. 69 del 29 maggio 2024. È rivolta a chi non è titolare di pensione e non ha anzianità contributiva precedente al 31 dicembre 1995, quindi a chi è interamente nel sistema contributivo.

Non è un regalo: cosa puoi riscattare davvero e cosa resta fuori

La pace contributiva consente di chiedere, a proprio carico, il riscatto di periodi privi di contribuzione compresi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023. Il tetto massimo è di cinque anni, anche non continuativi. Il punto chiave è che devono essere periodi totalmente scoperti: niente contributi obbligatori, figurativi, volontari o già riscattati, in qualunque gestione previdenziale.

Quegli anni, una volta riconosciuti, incidono su due fronti: aumentano l’anzianità utile a maturare il diritto e possono riflettersi anche sul calcolo dell’assegno. Restano invece esclusi i periodi in cui esisteva un obbligo di versamento contributivo, anche se la prescrizione è già decorso: in quei casi la normativa prevede strumenti diversi, come rendita vitalizia o regolarizzazione.

Pensione-T-mag.it (Pexels)

La scadenza del 31 dicembre e la parte che interessa a tutti: costi e pagamento

La domanda va presentata entro il 31 dicembre 2025 e può essere inoltrata tramite i canali INPS, passando anche da contact center, patronati o intermediari, oppure attraverso il datore di lavoro con il modulo AP135. La platea comprende lavoratori dipendenti iscritti all’AGO e alle forme sostitutive o esclusive, autonomi e iscritti alla Gestione Separata.

Sul piano economico c’è un dettaglio decisivo: l’onere di riscatto è deducibile dal reddito complessivo, ma solo se la domanda rientra nei tempi del 2025. Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione oppure a rate, fino a 120 mensilità senza interessi; la rateizzazione però non è ammessa se l’accredito serve per ottenere subito una pensione o per l’autorizzazione ai versamenti volontari.