Ultim’ora: l’IMU sotto l’albero è scontata del 50% | Ma devi pagare entro domani obbligatoriamente

Ultim’ora: l’IMU sotto l’albero è scontata del 50% | Ma devi pagare entro domani obbligatoriamente

IMU @pexels, tmag

Se hai una casa data in comodato gratuito a un familiare, l’IMU può essere dimezzata: lo sconto si applica già sul saldo da pagare entro il 16 dicembre.

Quando si avvicina il saldo di fine anno, l’IMU torna a farsi sentire anche per chi, in teoria, non “guadagna” nulla dal proprio immobile. È il caso delle case date in comodato d’uso gratuito, spesso a figli o genitori, per permettere loro di viverci stabilmente. In questi casi la normativa prevede una riduzione importante: il 50% dell’IMU, ma solo se si rispettano condizioni molto precise.

Il dettaglio che cambia tutto è il calendario: lo sconto non è un premio “a posteriori”, ma va riconosciuto nel calcolo dell’imposta. Questo significa che, se si hanno i requisiti, la riduzione si traduce in un importo più basso da versare entro la data chiave del saldo, cioè il 16 dicembre. Chi arriva tardi con i pagamenti o non applica correttamente l’agevolazione rischia di trasformare una buona notizia in un pasticcio di calcoli e correzioni.

Quando lo sconto del 50% scatta davvero: la casa deve essere “prima casa” di chi la usa

La prima condizione è sostanziale e non lascia margini: l’immobile concesso in uso gratuito deve diventare l’abitazione principale del comodatario. In altre parole, chi riceve la casa deve viverci davvero come casa principale, non usarla saltuariamente o come appoggio. È questo requisito a distinguere un comodato “di famiglia” da una semplice concessione che, nei fatti, non cambia la destinazione reale dell’immobile.

Accanto a questo, conta anche dove vive il proprietario. Per avere diritto alla riduzione, il comodante deve avere residenza nello stesso Comune in cui si trova l’immobile dato in comodato. E c’è un altro vincolo che fa cadere molte convinzioni: il proprietario non deve possedere altre abitazioni nello stesso Comune, perché l’agevolazione è pensata per situazioni precise, non per chi ha più immobili da gestire.

Imu-T-mag.it (Fonte: Depositphotos)

Il trucco è nel contratto: registrazione e comunicazione, altrimenti lo sconto non esiste

La parte “invisibile”, quella che spesso si scopre quando è troppo tardi, riguarda la forma. Il contratto di comodato d’uso gratuito deve essere regolarmente registrato e deve essere comunicato al Comune. Senza questi passaggi, lo sconto non è applicabile, anche se nella pratica la casa è davvero usata come abitazione principale del familiare. Ed è qui che tanti sbagliano: pensano basti un accordo verbale, ma sull’IMU contano i documenti.

Per questo la data del 16 dicembre diventa lo spartiacque: è il termine entro cui versare il saldo applicando correttamente la riduzione del 50% se si hanno i requisiti. Arrivare a ridosso della scadenza senza contratto registrato o senza comunicazione significa rischiare di pagare l’IMU piena e poi inseguire correzioni che, nella vita reale, non sono mai semplici come sembrano.