Ma quale 104? Ora con la Legge 106/2025 hai veramente tutti i diritti possibili | Tutelati i più fragili

Dal 1 gennaio, la Legge 106/2025 rafforza tutele per i lavoratori fragili: congedo fino a 2 anni, permessi retribuiti e smart working prioritario. Scopri i tuoi nuovi diritti.

Ma quale 104? Ora con la Legge 106/2025 hai veramente tutti i diritti possibili | Tutelati i più fragili
Rivoluzione lavoro: La nuova legge 106/2025 e le tutele per i lavoratori fragili. Dal 1 gennaio, la Legge 106/2025 rafforza tutele per i lavoratori fragili: congedo fino a 2 anni, permessi retribuiti e smart working prioritario. Scopri i tuoi nuovi diritti.

Dal primo gennaio 2026, l’Italia assiste a un cambiamento significativo nel panorama delle tutele per i lavoratori. Entra infatti pienamente in vigore la Legge 106/2025, una normativa che non sostituisce, ma integra e rafforza la già nota Legge 104. Questa nuova disposizione mira a proteggere i dipendenti che si trovano ad affrontare gravi problemi di salute o condizioni di fragilità sanitaria, offrendo un pacchetto di diritti più articolato e un percorso di accompagnamento dalla malattia al rientro nel mondo del lavoro.

L’obiettivo primario del legislatore è chiaro: eliminare la difficile scelta tra la cura della propria salute e la conservazione del posto di lavoro. La Legge 106/2025 è stata concepita per garantire la continuità occupazionale, tutelare la dignità del lavoratore e favorire rientri in ufficio più sostenibili. Un impegno che si allinea ai principi costituzionali, alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e alle politiche europee sull’inclusione lavorativa.

I beneficiari di queste nuove misure sono lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, che rientrano in specifiche condizioni di compromissione della capacità lavorativa. Queste includono: malattie oncologiche (sia in fase attiva che di follow-up precoce), patologie croniche o invalidanti (comprese le malattie rare) e un riconoscimento di invalidità civile pari o superiore al 74%. La tutela si estende anche ai genitori lavoratori di figli minorenni con le medesime difficili condizioni sanitarie. È fondamentale notare che, a differenza della Legge 104 che richiede il riconoscimento della disabilità grave, la 106 si basa su certificazione di invalidità civile o diagnosi oncologica, introducendo percorsi potenzialmente distinti ma coesistenti.

Congedo straordinario e permessi retribuiti: le novità cruciali

La Legge 106/2025 introduce due pilastri fondamentali per il sostegno ai lavoratori fragili: il congedo straordinario biennale e i permessi retribuiti. La principale novità è il congedo straordinario fino a due anni, un periodo non retribuito ma che garantisce la conservazione del posto di lavoro. Questa agevolazione può essere richiesta solo dopo aver esaurito tutti gli altri periodi di assenza giustificata, come ferie e permessi, previsti dalla legge e dai contratti collettivi. È essenziale distinguere questo congedo da quello retribuito della Legge 104, destinato ai familiari caregiver.

Il congedo può essere fruito sia in modo continuativo che frazionato, adattandosi alle esigenze sanitarie del beneficiario. Durante questo periodo, il dipendente non può svolgere altre attività lavorative. Inoltre, il congedo straordinario non consente la maturazione di anzianità di servizio, ferie, tredicesima, TFR e contributi previdenziali. Tuttavia, è prevista la possibilità per il lavoratore di ricorrere al versamento dei contributi volontari per fini pensionistici, un aspetto importante per la pianificazione futura.

Parallelamente, dal primo gennaio 2026, la Legge 106 introduce una distinta agevolazione temporale: dieci ore annue di permesso retribuito. Queste ore sono specificamente dedicate a visite mediche, esami diagnostici e cure mirate, e devono essere prescritte dal medico di base o da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato. Tali permessi si sommano a quelli già previsti dalla Legge 104 e dai contratti collettivi, ampliando così le opportunità di cura senza intaccare il diritto alla retribuzione. A differenza del congedo biennale, queste dieci ore sono coperte da contributi figurativi, rappresentando un ulteriore sostegno economico. Le modalità operative di questi permessi saranno definite da apposite circolari Inps.

Smart working prioritario e il rientro graduale: un ponte verso la rioccupazione

Smart working prioritario e il rientro graduale: un ponte verso la rioccupazione

Smart working e rientro graduale: un ponte verso nuove opportunità di lavoro.

 

Il terzo pilastro innovativo della Legge 106/2025 riguarda il lavoro agile. Questa normativa riconosce un diritto di precedenza assoluta nell’accesso allo smart working per i lavoratori fragili, sia al termine del congedo straordinario che come alternativa ad esso. Il lavoro da remoto, tradizionalmente visto come uno strumento di flessibilità organizzativa, assume ora un ruolo cruciale come misura di protezione della salute, inclusione e prevenzione dell’uscita definitiva dal mercato del lavoro per chi si trova in condizioni di fragilità.

Questa priorità nell’accesso allo smart working rappresenta un passo significativo verso un ambiente lavorativo più inclusivo e attento alle esigenze individuali. Permette ai lavoratori fragili di continuare a contribuire professionalmente, riducendo lo stress legato agli spostamenti e agli ambienti di lavoro tradizionali, che potrebbero aggravare la loro condizione. La Legge 106, in questo senso, riconosce l’importanza di un rientro graduale e supportato, dove la flessibilità diventa uno strumento essenziale per la conservazione dell’occupazione.

L’obiettivo ultimo è favorire un percorso di reintegro sostenibile, garantendo che nessuno debba rinunciare alla propria carriera a causa di problemi di salute. La Legge 106/2025, integrando e rafforzando la Legge 104, costruisce un sistema di tutele più robusto e completo, che accompagna il lavoratore fragile in ogni fase del percorso di malattia e recupero. È un segnale forte del legislatore verso una maggiore sensibilità e supporto per le fasce più vulnerabili della popolazione lavorativa, promuovendo una cultura del lavoro che valorizza la persona nella sua interezza.