CHIUSO PER CESSAZIONE | Intesa San Paolo chiude la sua sede storica: cittadini in lacrime

La chiusura improvvisa della filiale Intesa Sanpaolo a Margine Coperta lascia cittadini e imprese senza un presidio essenziale. Scopri l’impatto sulla comunità e sui servizi.

CHIUSO PER CESSAZIONE | Intesa San Paolo chiude la sua sede storica: cittadini in lacrime
Margine Coperta perde la sua banca storica – La chiusura improvvisa della filiale Intesa Sanpaolo a Margine Coperta lascia cittadini e imprese senza un presidio essenziale. Scopri l’impatto sulla comunità e sui servizi.

A Margine Coperta, l’annuncio è arrivato in sordina, attraverso semplici avvisi affissi sulle vetrate della filiale. Nessuna grande proclamazione, solo un freddo messaggio che sancisce la chiusura definitiva di un punto di riferimento per l’intera comunità: la sede di Intesa Sanpaolo in piazza della Resistenza. La notizia ha lasciato un profondo senso di vuoto e delusione tra residenti e correntisti, che per anni hanno considerato questa filiale un presidio essenziale, non solo per le operazioni bancarie ma anche come fulcro sociale ed economico.

La filiale ha cessato ogni attività, compreso lo sportello bancomat, che verrà riattivato solo dopo il 15 gennaio 2026. Questa interruzione prolungata rappresenta un disagio concreto e immediato. Per molti cittadini, in particolare gli anziani o chi non è abituato ai servizi digitali, la chiusura significa essere costretti a spostarsi verso l’hub più vicino, situato a Montecatini in viale Verdi. Questo spostamento non è solo una questione di chilometri, ma incide sulla quotidianità e sulla percezione di accessibilità ai servizi fondamentali. La perdita dello sportello, anche se temporanea per l’ATM, riduce la percezione di sicurezza economica, alimentando sfiducia verso l’istituto e timori per la continuità dei servizi finanziari. Il territorio, infatti, vede indebolirsi un punto di riferimento storico, con ripercussioni sulla vitalità commerciale e sulla qualità della vita della comunità.

Le reazioni e le critiche al piano Intesa Sanpaolo

La decisione di Intesa Sanpaolo non ha tardato a scatenare reazioni di malcontento. Chi transita davanti alla sede ora chiusa non nasconde la delusione, e diversi correntisti hanno apertamente manifestato l’intenzione di trasferire altrove il proprio conto corrente. Questa reazione non è un caso isolato a Margine Coperta, ma si inserisce in un piano di razionalizzazione della rete più ampio, avviato dall’istituto bancario nella primavera scorsa e che ha già coinvolto altre filiali nel territorio nazionale.

Le amministrazioni locali hanno tentato di opporsi a queste chiusure, spesso senza successo. A Massa e Cozzile, ad esempio, la prima cittadina aveva inviato una lettera formale all’istituto, definendo la chiusura una «visione aziendale miope e distaccata». Questa critica sottolinea come la banca, nell’ottica delle comunità locali, ricopra un ruolo che va oltre il mero servizio finanziario: è un presidio indispensabile per residenti e attività commerciali, un punto di riferimento strategico per posizione, facilità di parcheggio e servizi offerti. La sua scomparsa è stata percepita come una perdita ingiustificata, che ignora le reali esigenze del territorio e delle fasce di popolazione meno digitalizzate. Il taglio di questi sportelli contribuisce a creare un vuoto sociale, colpendo soprattutto anziani e piccole attività che dipendono dal contatto diretto e dalla prossimità dei servizi.

Il futuro dei servizi bancari nel territorio

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Il futuro dei servizi bancari: innovazione e presenza sul territorio.

 

La chiusura della filiale di Margine Coperta si inquadra in un processo di riorganizzazione più ampio, voluto da Intesa Sanpaolo, che mira a concentrare i servizi in hub più grandi e tecnologicamente avanzati. L’obiettivo dichiarato è l’efficienza e l’offerta di servizi sempre più digitali e innovativi. Tuttavia, per i residenti di Margine Coperta e delle aree circostanti, questa strategia si traduce in maggiore distanza e disagio. La perdita di un punto di riferimento storico è difficile da accettare, soprattutto per chi ha costruito un rapporto di fiducia con il personale della filiale e predilige l’interazione umana per le proprie esigenze finanziarie.

La promessa di un nuovo sportello automatico, che dovrebbe essere riattivato in un futuro non troppo prossimo, attenua solo in parte il malcontento generale. La popolazione chiede infatti più che un semplice ATM: si cercano sicurezza, affidabilità e un servizio completo, che spesso solo una filiale fisica può garantire. Le rassicurazioni sui servizi digitali, pur essendo una realtà in espansione, non riescono a colmare il vuoto lasciato da un’istituzione presente per anni. Intesa Sanpaolo ha proseguito sulla propria linea, lasciando dietro di sé uffici vuoti e una comunità che ora si interroga sul futuro dei servizi bancari nel proprio territorio, e su come le banche intendano mantenere un legame con le realtà locali di fronte alla spinta verso la digitalizzazione e la centralizzazione. Questa tendenza solleva interrogativi importanti sulla coesione sociale e sull’inclusione finanziaria.