Il Superbonus 110 è morto? Non esattamente | Ecco con cosa verrà sostituito nel 2026 nell’edilizia

Scopri come cambieranno Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni nel 2026. La Legge di Bilancio ha ridimensionato gli sconti: non farti trovare impreparato. Leggi ora!

Il Superbonus 110 è morto? Non esattamente | Ecco con cosa verrà sostituito nel 2026 nell’edilizia
Bonus edilizi 2026: Il panorama delle agevolazioni in cambiamentoScopri come cambieranno Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni nel 2026. La Legge di Bilancio ha ridimensionato gli sconti: non farti trovare impreparato. Leggi ora!

La Legge di Bilancio ha delineato un futuro ben definito per i bonus edilizi in Italia, confermando una progressiva riduzione degli sconti disponibili. Questa mossa riflette la volontà del Governo di contenere la spesa pubblica, giudicando alcuni interventi troppo onerosi per le casse dello Stato. A partire dal 2026, il panorama delle agevolazioni per la casa subirà modifiche significative, con alcuni incentivi che continueranno la loro corsa, seppur con percentuali ridotte, e altri che verranno definitivamente archiviati.

Nel dettaglio, rimarranno validi per il prossimo anno l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni, affiancati dal Sismabonus e dal Bonus Mobili. Tuttavia, si assisterà alla completa eliminazione di misure chiave come il Superbonus 110%, identificato come una spesa insostenibile, e il bonus per le barriere architettoniche. È fondamentale comprendere come queste modifiche influenzeranno la possibilità di accedere a detrazioni fiscali per chi intende intervenire sulla propria abitazione.

Ecobonus e bonus ristrutturazione: Ecco come cambiano le detrazioni

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Ecobonus e bonus ristrutturazione: tutte le novità sulle detrazioni fiscali per la casa.

 

Il 2026 segnerà un ulteriore passo nella strategia di ridimensionamento dei bonus edilizi, una decisione avviata già con la Manovra finanziaria del 2023. L’obiettivo è chiaro: ottimizzare la spesa pubblica riducendo gli sconti per chi effettua interventi sulle proprie abitazioni. Tra le agevolazioni che rimangono attive ma con un valore decrescente, spiccano l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni, pilastri del sistema di incentivi per la casa.

Per quanto riguarda l’Ecobonus, le detrazioni Irpef, recuperabili in 10 anni, saranno le seguenti:

  • 50% delle spese per interventi di efficientamento energetico su abitazioni principali.
  • 36% delle spese per interventi analoghi su seconde case.

Il tetto massimo di spesa per l’Ecobonus sarà di 96.000 euro. È importante notare una specifica esclusione: le spese per le caldaie a gas come impianti di riscaldamento non saranno più finanziabili. Per questo scopo, l’incentivo sarà destinato esclusivamente all’installazione di pompe di calore, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica.

Analogamente, il Bonus Ristrutturazioni seguirà un percorso simile, concentrandosi però sugli interventi di restauro e risanamento conservativo, restauro e risanamento edilizio e manutenzione straordinaria delle abitazioni. Anche qui, si prevedono detrazioni fiscali diluite in dieci anni, sebbene le percentuali specifiche per il 2026 siano allineate alla generale tendenza al ribasso, rendendo cruciale una pianificazione attenta per chi intende avviare lavori.

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Bonus mobili e sismabonus: le agevolazioni minori e l’addio al Superbonus.

 

Oltre alle detrazioni principali, il quadro delle agevolazioni per la casa include anche il Bonus Mobili e il Sismabonus, entrambi destinati a specifici tipi di spesa ma con un impatto più circoscritto. Il Bonus Mobili consente di ottenere uno sconto sull’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, a condizione che l’acquisto sia legato a un’abitazione oggetto di ristrutturazione. Anche in questo caso, la detrazione Irpef è spalmata su 10 anni, ma con un tetto massimo di spesa limitato a 5.000 euro, riflettendo una politica di contenimento degli incentivi.

Il Sismabonus, invece, si configura come un’agevolazione fondamentale per la sicurezza strutturale delle abitazioni. È dedicato esclusivamente agli interventi antisismici nelle zone classificate a rischio terremoto (categorie sismiche 1, 2 e 3). Le percentuali di sconto saranno del 50% per la prima casa e del 36% per la seconda, con un limite di spesa identico all’Ecobonus e al Bonus Ristrutturazioni, pari a 96.000 euro. Questo bonus sottolinea l’importanza di investire nella prevenzione e nella messa in sicurezza del patrimonio immobiliare in aree vulnerabili.

Il cambiamento più radicale per il 2026 riguarda però l’epilogo del Superbonus 110%. Dopo anni di discussioni, riduzioni progressive e limitazioni, il Governo ha posto fine a questa misura, considerata troppo gravosa per le finanze statali fin dalla sua introduzione. Nel 2026, rimarranno attivi solo gli sconti per gli interventi ancora in corso di completamento e per alcune situazioni particolari nelle zone terremotate. Parallelamente, verrà completamente annullato il bonus per le barriere architettoniche, che fino a poco tempo fa offriva detrazioni fino al 75% per migliorare l’accessibilità degli edifici, segnando una chiara inversione di rotta nelle politiche di incentivazione.