Saldi invernali 2026, slitta la data in questa regione | I negozi devono rientrare dai black friday

Saldi invernali 2026, slitta la data in questa regione | I negozi devono rientrare dai black friday

Saldi @pexels, tmag

Quasi tutta Italia parte coi saldi invernali il 3 gennaio 2026, ma in Trentino-Alto Adige si aspetta di più: la stagione degli sconti si accende in ritardo per far “digerire” i Black Friday.

Il calendario è ormai definito: con l’arrivo del nuovo anno, vetrine allestite e cartelli rossi pronti a comparire sulle vie dello shopping. La gran parte delle regioni ha scelto una data unica di partenza, fissando l’avvio degli saldi invernali 2026 a sabato 3 gennaio. Un modo per creare un “capodanno dei consumi”, con file fuori dai negozi e centri commerciali pieni fin dal primo weekend dell’anno.

C’è però una regione che ha deciso di rallentare il ritmo. Nel territorio del Trentino-Alto Adige, e in particolare nella provincia alpina che guida il calendario, gli sconti scatteranno solo l’8 gennaio, dopo l’Epifania. Una scelta che, letta insieme alle grandi operazioni promozionali di novembre, su tutte i vari Black Friday e Cyber Monday, sembra rispondere a un’esigenza precisa: dare fiato ai negozi dopo settimane di ribassi anticipati.

Perché il Trentino ha scelto di partire dopo tutti gli altri

Il nodo è il sovraccarico di promozioni. Negli ultimi anni, tra vendite online e campagne lampo, il periodo che va da fine novembre a Natale è diventato una maratona di sconti. Molti esercizi si sono trovati a giocare d’anticipo, abbassando i prezzi già prima del periodo “ufficiale” dei saldi, pur di non perdere clienti a favore dell’e-commerce.

In questo contesto, fissare l’inizio degli sconti invernali qualche giorno più tardi significa concedere al commercio tradizionale una minima “camera d’aria”. Si chiude la stagione dei regali, si archiviano le ultime code dei pacchi, si tirano le somme dei Black Friday e solo dopo si apre il capitolo saldi. Per chi gestisce piccoli negozi, soprattutto nei centri storici e nelle località turistiche di montagna, anche una settimana di respiro in più può fare la differenza tra svendere tutto e programmare con calma le percentuali di sconto.

Saldi @pexels, tmag

Cosa cambia per chi compra (e per chi vende) con la data slittata

Per i consumatori, la scelta del Trentino-Alto Adige crea un doppio effetto. Da un lato, chi è disposto a spostarsi può approfittare degli sconti anticipati nelle regioni vicine già dal 3 gennaio; dall’altro, chi preferisce aspettare può programmare un weekend tra montagne e piste sapendo che, dall’8 gennaio, anche lì inizierà la corsa alle occasioni. Le vetrine hanno così qualche giorno in più per “staccarsi” dalle promozioni natalizie e presentare una selezione più chiara di capi scontati.

Per i negozianti, invece, il calendario slittato è un compromesso: si rinuncia all’effetto immediato del “via” nazionale, ma si evita di bruciare tutto in un unico, lunghissimo periodo di ribassi. Prima si prova a vendere a prezzo pieno durante le feste, poi si passa agli sconti, senza l’ansia di dover competere nello stesso identico giorno con tutta Italia. In un mercato sempre più affollato di occasioni, questa piccola differenza di calendario diventa una vera strategia di sopravvivenza: i negozi devono rientrare dai Black Friday prima di potersi permettere un nuovo, lungo giro di saldi.