Ho spurgato il termosifone e pulito la caldaia: la casa non si scalda nemmeno a pagarla | Al 99% è il circolatore

Ho spurgato il termosifone e pulito la caldaia: la casa non si scalda nemmeno a pagarla | Al 99% è il circolatore

Spurgo termosifone @tmag

Termosifoni spurgati, caldaia pulita, bollette alle stelle e casa ancora fredda: se l’impianto non rende, c’è una serie di controlli fondamentali da fare prima di disperarsi.

Succede sempre così: ti armi di pazienza, apri lo sfiatino dei radiatori, fai uscire l’aria finché compare l’acqua, chiami il tecnico per la pulizia della caldaia e pensi di aver risolto. Poi accendi il riscaldamento e niente, la casa continua a non scaldarsi. I termosifoni tiepidi, le stanze fredde e la sensazione di buttare soldi in una caldaia che sembra lavorare a vuoto.

In questi casi il problema raramente è “uno solo”. La resa dell’impianto dipende da pressione, circolazione dell’acqua, regolazioni della caldaia, termostato, valvole dei termosifoni e, non ultimo, dall’isolamento della casa. Capire cosa controllare, quando intervenire da soli e quando chiamare un tecnico può fare la differenza tra un inverno al freddo e un impianto che, finalmente, torna a fare il suo mestiere.

Pressione, circolatore e valvole: i primi controlli da fare

La prima cosa da guardare è la pressione dell’impianto: sul manometro della caldaia, a termosifoni freddi, il valore dovrebbe normalmente aggirarsi intorno a 1–1,5 bar (il range esatto è indicato nel libretto). Se è troppo bassa, anche con i radiatori spurgati l’acqua non circola bene e i termosifoni restano tiepidi. In quel caso, va ripristinata la pressione seguendo le istruzioni del costruttore, senza improvvisare se non ci si sente sicuri.

Subito dopo entra in gioco il circolatore, la pompa che spinge l’acqua calda nei termosifoni. Se la caldaia parte, ma senti solo il bruciatore che si accende e i radiatori restano freddi o scaldano solo in alto, potrebbe esserci un problema di circolazione: filtro intasato, pompa che lavora male, impianto sbilanciato. Anche le valvole dei termosifoni contano: se sono chiuse o bloccate da anni, l’acqua non passa e il calore resta bloccato in caldaia invece di diffondersi nelle stanze.

Caldaia-T-mag.it (Fonte: Pexels)

Quando il problema è il “cervello” dell’impianto (e quando serve il tecnico)

Se pressione e circolazione sono a posto, gli occhi vanno sul termostato e sulla regolazione della caldaia. Un cronotermostato impostato troppo in basso, una sonda ambiente mal posizionata (magari vicino a una fonte di calore) o una curva climatica regolata male nei sistemi più evoluti fanno spegnere la caldaia prima che le stanze raggiungano una temperatura accettabile. Anche la temperatura di mandata impostata troppo bassa può farti ritrovare con termosifoni appena tiepidi e casa fredda.

Se, nonostante queste verifiche, l’impianto continua a non scaldare, è il momento di chiamare un tecnico qualificato, spiegando bene tutto ciò che hai già fatto: spurgo, pulizia, controlli. Potrebbe servire un lavaggio più profondo dei circuiti, il bilanciamento dei radiatori, la sostituzione del circolatore o la regolazione fine della caldaia. E se la casa è mal isolata, può essere utile affiancare piccoli interventi mirati (guarnizioni alle finestre, tende pesanti, tappeti) per non disperdere subito quel poco calore prodotto. In sintesi: non basta “spurgare e pulire”, serve che tutto il sistema lavori in armonia, dalla caldaia all’ultimo termosifone.