Bottiglie d’acqua avariate, queste sono le marche da non comprare mai | In confronto, è meglio quella di rubinetto

Bottiglie d’acqua avariate, queste sono le marche da non comprare mai | In confronto, è meglio quella di rubinetto

Bottiglie d'acqua @pexels, tmag

Altro che acqua “pura di sorgente”: se conservata male o con lotti difettosi, anche l’acqua in bottiglia può diventare un rischio. E in molti casi quella del rubinetto è più controllata.

Negli ultimi anni non sono mancati i richiami di lotti di acqua minerale dagli scaffali dei supermercati, spesso per problemi di contaminazione microbiologica o per la presenza di sostanze oltre i limiti di legge. La fantasia corre subito alle “marche da non comprare mai”, come se ci fosse un elenco fisso di cattivi da evitare. In realtà la verità è più scomoda: nessun marchio è immune da errori o lotti difettosi, e ciò che fa la differenza è quanto il consumatore è informato.

Più che fissarsi su un nome, dovremmo imparare a leggere bene le etichette, controllare i lotti oggetto di richiamo, verificare la data di scadenza e, soprattutto, come sono state conservate le bottiglie. Perché un’acqua teoricamente perfetta, se lasciata per mesi al sole in un portabagagli o in magazzini surriscaldati, può rovinarsi e diventare tutto tranne che “pura”.

Niente liste nere, solo lotti difettosi e campanelli d’allarme

L’idea delle “marche da non comprare mai” funziona sui social, ma nella realtà i controlli e i richiami riguardano quasi sempre singoli lotti di produzione, non interi marchi. Oggi può toccare a un’azienda, domani a un’altra: ciò che conta è che ci sia un sistema di allerta rapido, che il consumatore controlli il numero di lotto e che, in caso di richiamo, riporti o non consumi le bottiglie interessate.

I segnali a cui prestare attenzione sono semplici: odore sgradevole, sapore anomalo, bottiglia deformata, tappo che perde o presenza di sedimenti strani in acque che dovrebbero essere limpide. In tutti questi casi l’unica regola sensata è non bere e, se necessario, segnalare al punto vendita o alle autorità competenti. L’acqua deve essere inodore, incolore e dal sapore neutro: tutto ciò che stona è un campanello d’allarme.

Bottiglia d’acqua @pexels, tmag

Perché l’acqua del rubinetto non è la “cenerentola” che pensi

La provocazione “è meglio quella di rubinetto” non è solo uno slogan ambientalista: in molte zone italiane l’acqua di rete è controllata più volte al giorno, con analisi chimiche e batteriologiche che le acque in bottiglia vedono solo in fase di imbottigliamento. Questo non significa che ogni rubinetto sia perfetto, ma che il sistema di verifica è continuo e trasparente, con dati spesso pubblicati dai gestori idrici.

Per chi non si fida o abita in zone con acqua particolarmente “dura”, esistono filtri certificati e caraffe che migliorano gusto e odore senza trasformare il lavandino in un nemico. La vera difesa, però, resta la stessa per tutte le acque, in bottiglia o meno: informarsi, leggere, controllare. Le “liste nere” fanno scalpore, ma nella pratica l’unico vero modo di evitare bottiglie d’acqua avariate è usare testa, occhi e naso. E ricordarsi che, in molti casi, aprire il rubinetto non è un ripiego, ma una scelta ragionata.