Striature sul petto di pollo, cosa vogliono dire davvero: l’esperto ha dato una risposta chiara e precisa

Striature sul petto di pollo, cosa vogliono dire davvero: l’esperto ha dato una risposta chiara e precisa

Petto di pollo-T-mag.it (Fonte:Pexels)

Quelle striature bianche sul petto di pollo che molti notano sempre più spesso non sono un dettaglio estetico: secondo gli esperti indicano una precisa alterazione del muscolo, legata alla crescita rapida degli animali negli allevamenti intensivi.

Da qualche anno la presenza di linee e venature bianche sulla carne di pollo è diventata più comune e ha iniziato a destare la preoccupazione di consumatori e associazioni. L’aspetto è insolito e spesso induce a credere che il prodotto sia deteriorato o di scarsa qualità, ma la spiegazione è differente. Gli esperti del settore veterinario spiegano che si tratta di una condizione precisa, osservabile soprattutto nei petti particolarmente voluminosi. Conoscere il significato di queste striature permette di fare scelte più consapevoli quando si acquista carne destinata alla tavola, evitando falsi allarmismi ma prestando la giusta attenzione alle modalità di allevamento.

L’alterazione è stata studiata da enti di controllo e servizi veterinari, che hanno cercato di capire se la presenza delle striature rappresenti un rischio per la salute o piuttosto un indicatore delle condizioni di crescita degli animali. La risposta, fornita dagli specialisti interpellati, chiarisce che non si tratta di un pericolo diretto per il consumatore, ma di un segnale del tutto rilevante per comprendere come viene prodotta la carne, quali implicazioni ha e perché il fenomeno si sta diffondendo. Le indagini mostrano che la comparsa delle linee bianche è legata alla sostituzione del muscolo con tessuto grasso, un effetto tipico della crescita troppo veloce.

Cosa sono davvero quelle striature: la spiegazione della veterinaria dell’ASL

Secondo la veterinaria del Servizio Igiene Alimenti della ASL, intervistata da Il Fatto Alimentare, le striature bianche osservate nel petto di pollo corrispondono alla cosiddetta “white striping”, una miopatia degenerativa che interessa la muscolatura pettorale. In pratica, alcune fibre muscolari si deteriorano e vengono sostituite da infiltrazioni di grasso che creano quelle linee chiare sulla superficie della carne. L’esperta chiarisce che non si tratta di un problema di sicurezza alimentare: il prodotto è comunque idoneo al consumo, purché correttamente controllato e certificato. Tuttavia, l’aspetto rientra tra gli indici di una qualità inferiore del taglio, perché indica un muscolo meno tonico e più affaticato.

La veterinaria sottolinea che il fenomeno è più frequente nei polli che crescono in tempi molto brevi e sviluppano petti particolarmente grandi. L’allevamento intensivo favorisce questa condizione, perché la crescita accelerata non consente al muscolo di svilupparsi in maniera armonica. Questo porta a un aumento delle alterazioni strutturali che, pur non rendendo la carne pericolosa, influiscono sulla consistenza e talvolta anche sul sapore. Le fibre muscolari risultano meno compatte e la carne può apparire meno succosa. Per i servizi veterinari, la white striping rappresenta dunque un indicatore utile per valutare il benessere animale e l’efficienza degli allevamenti.

Petto di pollo-T-mag.it (Fonte:Pexels)

Come scegliere un petto di pollo di qualità e cosa cambia per il consumatore

Per chi acquista, la presenza delle striature non comporta rischi, ma può essere un segnale da considerare nella scelta del prodotto. Gli esperti consigliano di osservare attentamente il colore e la texture del petto di pollo: un taglio troppo chiaro, fibroso o segnato da molte venature potrebbe indicare una crescita troppo rapida. In questi casi la consistenza in cottura può risultare più asciutta. Un altro elemento importante è la provenienza: i servizi veterinari ricordano che preferire polli allevati con ritmi di crescita più lenti o provenienti da filiere controllate può ridurre la probabilità di trovare questa alterazione. Anche la scelta di prodotti certificati o etichettati con informazioni più dettagliate può aiutare a orientarsi in modo più consapevole.

La white striping non richiede di scartare automaticamente il prodotto, ma invita i consumatori a informarsi sulle pratiche di produzione. L’esperta della ASL osserva che l’aspetto estetico della carne non corrisponde a un pericolo sanitario, bensì a una condizione fisiologica dell’animale che può essere mitigata migliorando alimentazione, spazi e tempi di crescita. Per il consumatore moderno diventa quindi fondamentale prestare attenzione alle etichette, alternare le fonti di proteine e scegliere prodotti che rispecchiano standard più elevati. In questo modo si sostiene una filiera più rispettosa del benessere animale e si porta in tavola una carne con qualità nutrizionale e organolettica migliori, evitando sorprese al momento dell’acquisto.