1 gennaio 2026: saprai chi chiama anche se il numero è sconosciuto | Finalmente svelati i molestatori
Dal 2026, numeri brevi a tre cifre identificheranno chiamate lecite da banche e assicurazioni, svelando le truffe. Una rivoluzione che tutela i consumatori.
La guerra al telemarketing selvaggio
Telemarketing selvaggio: la lotta per la tranquillità e la privacy dei cittadini.
La misura si inserisce in una strategia più ampia e determinata contro il telemarketing illegale, spesso molesto e, purtroppo, talvolta apertamente truffaldino. I numeri brevi, infatti, offrono un vantaggio cruciale in termini di sicurezza: non sono replicabili dall’estero. Questo dettaglio tecnico riduce drasticamente il rischio di impersonificazione, proteggendo gli utenti da tentativi di frode e da chiamate indesiderate che fingono di provenire da enti affidabili.
Negli ultimi mesi, l’impegno dell’Agcom si è già tradotto in azioni concrete. Sono stati attivati filtri automatici volti a bloccare le chiamate dall’estero camuffate da numeri italiani, inizialmente per i fissi e successivamente estesi anche ai numeri mobili. I risultati sono stati immediati e incoraggianti. Le telefonate con numerazione mobile italiana provenienti dall’estero sono passate da oltre 34 milioni al giorno a poco più di 7 milioni. La maggior parte di queste ultime è ora riconducibile a clienti in roaming, mentre il resto del traffico illecito viene intercettato efficacemente dai sistemi di blocco.
Questi dati hanno rivelato l’enorme portata del fenomeno: per anni, milioni di italiani sono stati bersagliati ogni settimana da un volume impressionante di chiamate irregolari. La trasparenza offerta dai nuovi numeri a tre cifre, unita ai filtri già attivi, promette di arginare ulteriormente questo dilagante problema, restituendo agli utenti un maggiore controllo sulle proprie comunicazioni.
Prossimi passi e nuove sfide
Il cammino continua: i prossimi passi e le nuove sfide all’orizzonte.
Il percorso verso questa importante riforma è già ben avviato. L’Agcom ha aperto il 17 dicembre una consultazione pubblica di 45 giorni, un’occasione fondamentale per raccogliere osservazioni e feedback da operatori del settore e da tutti i soggetti interessati. Questo processo democratico assicura che la soluzione implementata sia robusta e risponda alle esigenze di tutti gli attori coinvolti.
Già dai primi mesi del 2026, le aziende potranno iniziare a utilizzare i numeri brevi loro assegnati, o richiederne di nuovi, come un vero e proprio identificativo di fiducia per le proprie comunicazioni. Questo non solo faciliterà il riconoscimento delle chiamate lecite da parte degli utenti, ma fornirà anche alle aziende uno strumento potente per rafforzare la propria immagine e credibilità.
Mentre una parte significativa del traffico illecito viene ora intercettata, si osserva uno spostamento delle tattiche da parte dei truffatori. Attualmente, parte di quel traffico si sta dirigendo verso numeri con prefissi stranieri, che risultano più difficili da filtrare ma, fortunatamente, anche più facili da riconoscere come sospetti da parte degli utenti più attenti. Al contempo, si registra un aumento delle chiamate illecite originate direttamente dall’Italia. Tuttavia, questa tendenza, seppur preoccupante, presenta un lato positivo: le chiamate originate sul territorio nazionale dovrebbero essere più facilmente perseguibili dalle autorità competenti, consentendo interventi più mirati e tempestivi. La combinazione di queste misure rappresenta un passo decisivo verso un futuro in cui le telefonate saranno sinonimo di chiarezza e sicurezza.
