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Quanto può valere la nostra eredità digitale?

di Silvia Capone

mercato_digitaleNell’odierna era digitale non si ha più bisogno di certificati cartacei, libri. Anzi prolificano blog, conti e investimenti online e rapporti interpersonali virtuali. Tutto ciò che classifichiamo come identità digitale può essere ereditato? I notai italiani dal 2007 si occupano proprio di questo.
Venerdì 15 aprile l’Associazione italiana giovani notai, Aign, si è riunita in un’assemblea per cercare di dare risposta a quesiti ancora irrisolti, su questioni ora necessari: a chi finirà la nostra eredità digitale? Ovvero che fine faranno i nostri dati online quando non ci saremo più?
La necessità di dare risposte nasce dalle domande sempre più frequenti poste dai clienti circa la sorte dei loro archivi digitali, che sempre più spesso hanno anche valore economico. Infatti, secondo un sondaggio a cura di McAfee (luglio 2014) a livello globale, il valore dei beni virtuali memorizzati sui nostri dispositivi digitali in media è pari a 35.000$. In cima alla classifica ci sono i ricordi personali, foto e video con un valore di 17.065$. Seguono le informazioni personali (sanitarie, finanziarie, ecc.) con un valore di 6.400$, le informazioni di natura professionale con un valore di 4.381$, le informazioni relative ai progetti e hobby con un valore di 3.318$, le comunicazioni personali con 2.147$ e infine file ludici/di intrattenimento con un valore di 1.721$.
L’Aign si occupa della questione dal 2007, incontrando non pochi ostacoli nel suo percorso, innanzitutto la definizione di “identità” che è un concetto flessibile, infatti il 72% degli utenti è a rischio furto di identità ; il secondo e principale problema riguarda il fatto che la maggior parte dei servizi online hanno base negli Stati Uniti, quindi sottostanno a normative giurisdizionali di un paese straniero, che non coincidono con le regole di successione italiane. L’associazione si pone quindi come obiettivo quello di facilitare il passaggio ereditario, agevolando gli eredi di un utente nel loro rapporto con l’operatore. L’incertezza sulla normativa non è però un caso che riguarda solamente il nostro paese, basti pensare che, anche negli USA, sono davvero pochi gli Stati che hanno regole in materia. Proprio per questo, se i notai riuscissero a produrre una procedura telematica atta a velocizzare i tempi d’attesa, l’Italia rappresenterebbe un caso pilota a livello europeo.

 

1 Commento per “Quanto può valere la nostra eredità digitale?”

  1. Marzia

    BoxTomorrow è la soluzione!!!

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