Stima preliminare del commercio estero extra Ue (dati Istat) | T-Mag | il magazine di Tecnè

Stima preliminare del commercio estero extra Ue (dati Istat)

A giugno 2012, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali registrano una diminuzione, più marcata per le importazioni (-5,9%) rispetto alle esportazioni (-2,8%).
La flessione congiunturale dell’export è limitata a energia (-14,7%) e beni strumentali (-6,8%; al netto delle vendite di navi ed aerei, si registra un incremento congiunturale). Crescono le esportazioni di beni durevoli (+6,6%) e non durevoli (+2,8%).
La flessione congiunturale dell’import è diffusa, ma risulta particolarmente accentuata per gli acquisti di beni strumentali (-10,5%) e prodotti intermedi (-7,9%).
Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni si conferma ampiamente positiva (+4,8%), sostenuta dalla rilevante espansione dei beni strumentali (+9,7%) e di consumo durevoli (+9,0%). La flessione delle importazioni (-1,0%) è dovuta soprattutto all’energia (-3,8%); sono in contenuta contrazione anche i beni di consumo (-0,8%).
Rispetto a giugno 2011, l’aumento delle esportazioni è significativo (+12,4%) e coinvolge tutti i principali comparti. Le importazioni registrano, invece, una flessione tendenziale del 7,1% diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, ad eccezione dell’energia, che presenta un incremento del 3,3%.
A giugno 2012 la bilancia commerciale registra un avanzo di 1.519 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto a giugno 2011 (-1.389 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è quasi raddoppiato (da 3.307 a 6.164 milioni di euro).
Nel primo semestre 2012 il deficit commerciale (-5.216 milioni) si è ridotto a un terzo di quello del 2011 (-16.767 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici raggiunge i 26.963 milioni ed è in larga parte determinato dall’ampio surplus nel commercio di beni strumentali (20.728 milioni).
I mercati più dinamici all’export sono: Giappone (+38,0%), Stati Uniti (+35,4%) e OPEC (+33,0%). Le vendite verso la Cina sono in flessione (-10,4%).
La diminuzione delle importazioni di beni riguarda in particolare quelli provenienti da: India (-44,2%), Mercosur (-33,4%) e Turchia (-22,2%). I paesi OPEC registrano un rilevante incremento (+25,3%).

 

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