Crollano i prestiti alle imprese
Continua il trend negativo. I prestiti delle banche italiane alle imprese diminuiscono infatti sensibilmente di mese in mese. A novembre 2013, secondo i dati diffusi venerdì da Bankitalia, la contrazione di prestiti alle società non finanziarie si è ampliata su base annua al 6%. Si conferma così l’andamento non certo positivo rilevato ultimamente: ad esempio, ad ottobre la contrazione dei prestiti aveva toccato il – 4,9% (“un segnale – aveva commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi – del disagio del Paese”). Le imprese, la cui redditività è continuata a scendere (stando alle stime della Banca d’Italia riferite a novembre, il rapporto tra margine operativo lordo e valore aggiunto ha raggiunto il 31,3%, ovvero il minimo dal 1995) difficilmente riescono ad accedere al credito, diviene così sempre più difficile fare fronte ad una situazione già difficile. Tanto per farsi un’idea: nel rapporto di Bankitalia, diffuso a novembre, si segnalava come per il 2013 le aziende con almeno 20 addetti che prevedono di chiudere l’esercizio in utile è al 55%, una percentuale invariata sul 2012 ma di dieci punti inferiore al periodo precedente alla crisi economica.
Ma se le imprese hanno pochi motivi per essere serene, altrettanto possiamo dire delle famiglie italiane. I prestiti nei loro confronti sono infatti scesi dell’1,5% nell’arco degli ultimi dodici mesi (-1,3% su base mensile).
Più in generale, i prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua del 4,3%. Al di là delle percentuali, secondo uno studio elaborato dalla Cgia di Mestre, tra il mese di ottobre del 2013 (ovvero quello che è l’ultimo dato disponibile) e lo stesso mese del 2012, la riduzione complessiva dei prestiti alle imprese a toccato quota 6,6 miliardi di euro. Le maggiori contrazioni – a livello territoriale e in termini percentuali, sia inteso – sono state rilevate nelle realtà imprenditoriali della provincia di Trieste (-8%) e quelle di Rovigo e di Trento (entrambe con – 6,4%). Il sistema bancario non sembra quindi aver accolto l’invito del governatore di Bankitalia, che – parlando nel corso dell’assemblea annuale dell’Abi nel luglio scorso – aveva ribadito: “Le banche italiane devono ampliare il sostegno creditizio a famiglie e imprese”. “I prestiti alle imprese – aveva sottolineato il numero uno di via Nazionale – sono ancora pochi in virtù degli aumenti dei rischi”.