Così il mercato del lavoro in Italia | T-Mag | il magazine di Tecnè

Così il mercato del lavoro in Italia

giovani_lavoro_disoccupazioneIl mercato del lavoro italiano presenta ancora delle zone d’ombra, nonostante i miglioramenti osservati nell’ultimo periodo. Il tasso di disoccupazione si è mantenuto, in media nel 2015, su livelli molto alti, seppure in calo rispetto agli anni precedenti. Segno che c’è tanto da fare in questo senso: la ripresa passa per il lavoro.
Per avere un quadro esaustivo del mercato del lavoro italiano è opportuno snocciolare i dati che l’Istat pubblica nel consueto annuario statistico. Nel 2014 si è osservata una crescita in termini occupazionali che è corrisposta ad un aumento dello 0,2% del tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni. Il dato complessivo si è così attestato al 55,7% (a ottobre 2015 il tasso di occupazione risulta essere al 56,3%), in risalita ma al di sotto della media Ue, che è al 64,8%.
L’età conta molto per determinare le dinamiche del mercato del lavoro. Il tasso di occupazione tra i 55-64enni è aumentato al 46,2% (+3,5% rispetto al 2013), soprattutto per effetto dei recenti interventi in materia previdenziale e in particolare del prolungamento dell’attività lavorativa per accedere alla pensione. Di contro tra i più giovani, 15-24 e 25-34enni, il tasso di occupazione cala rispettivamente al 15,6 e 59,4% (in entrambi i casi -0,7% sul 2013).
Ad ogni modo la crescita degli occupati interessa esclusivamente i dipendenti (+98 mila unità, ovvero lo 0,6% in più), mentre gli indipendenti continuano a diminuire, ma “a un ritmo meno intenso rispetto a un anno prima” (-0,2%). Aumentano dell’1,6%, sia tra i dipendenti che tra gli indipendenti, gli occupati nell’agricoltura (che sono il 3,6% del totale). Nell’industria la crescita è stata dell’1,4%, mentre nelle costruzioni (settore tra i più colpiti dalla crisi) il numero di occupati è sceso ancora (-69 mila unità, il 4,4% su base annua).
Più alto è il livello di istruzione, maggiore sarà l’occupazione. Si passa, infatti, dal 28% di chi ha solo il titolo elementare al 75,5% dei laureati. L’eccezione riguarda i giovani fino a 34, visto i diplomati presentano un tasso di occupazione di poco superiore per via del precedente ingresso nel mondo del lavoro. Per quanto le ripartizioni territoriali, il divario Nord-Sud è evidente in termini occupazionali: il tasso di occupazione nel primo caso si attestava nel 2014 al 64,3%, al 41,8% nel Mezzogiorno.
Importante, suggerisce poi l’Istat, è considerare il tasso di inattività. Tecnicamente gli inattivi sono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle che l’Istat non classifica come occupate o in cerca di occupazione. Il tasso di inattività tra i 15 e 64enni è scesa nel 2014 al 36,1%, ma resta un valore più alto di quello europeo (27,7%). La riduzione ha interessato soprattutto le donne (-0,8%; -0,3% tra gli uomini), tuttavia il tasso di inattività femminile rimane alquanto elevato (45,6 per cento), soprattutto al Sud.
Una parte consistente di inattivi è composta da coloro che, pur disponibili a lavorare, non hanno fatto ricerca attiva. Quest’area viene definita “zona grigia dell’inattività”, in cui confluiscono gli inattivi che in verità, a determinate condizioni, potrebbero risultare impiegabili. La zona grigia dell’inattività, informa l’Istat, ammonta a tre milioni 651 mila persone, in crescita di 269 mila unità rispetto al 2013 (l’8% in più), in particolar modo tra gli uomini (+128 mila unità).

 

Scrivi una replica

News

Autonomia differenziata, lunedì l’approdo in Aula alla Camera

L’approdo in Aula del disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario inaugura l’agenda dei lavori parlamentari della prossima settimana. Appuntamento…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Sondaggio BCE, consumatori prevedono inflazione a 12 mesi al 3%

Secondo il sondaggio mensile della BCE, condotto su un campione di 19 mila consumatori, a marzo le aspettative per l’inflazione nei prossimi 12 mesi si…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Tedros Adhanom Ghebreyesus: «I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia»

«I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia, che rendono prevenibili malattie un tempo temute». Lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Salute: secondo uno studio dell’Oms-Europa, il 57% dei quindicenni europei ha sperimentato l’alcol

In Europa, il 57% dei quindicenni ha bevuto alcol e uno su cinque ha usato di recente le e-cig. Lo denuncia l’ultimo rapporto curato dall’Organizzazione…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia