I numeri dell’autonoleggio e car sharing
Anche l’Audi starebbe pensando ad una serie di servizi legati alla mobilità in stile Uber. Il numero uno dell’azienda tedesca, Rupert Stadler, lo dice al Sole 24 Ore, mostrando interesse verso i cambiamenti che stanno interessando l’industria automobilistica. In effetti il settore sta attraversando una fase di decisa ripresa, sostenuta anche dai recenti processi innovativi. Se il mercato dell’auto sta registrando un’inversione di tendenza rispetto agli anni della crisi economica – in Italia e in Europa, come riferiscono anche gli ultimi dati – in parte dipende dalle novità che riguardano il settore. In un primo momento (ciò è vero specialmente in Italia) la risalita del mercato è stata trainata soprattutto dalla necessità del rinnovo del parco auto, ora le auto elettriche – che stanno progressivamente occupando quote importanti di mercato – e i nuovi modelli di business legati, ad esempio, alla sharing economy stanno contribuendo alla ripresa dell’intero comparto.
I numeri dell’ultimo rapporto Aniasa fanno emergere l’ottimo stato di salute del segmento autonoleggio: fatturato a 5,5 miliardi di euro nel 2015 (+5,7%), raggiunta quota 730 mila veicoli (+7%), 317 mila veicoli immatricolati (+18%), una quota di mercato pari al 19%. Nei primi tre mesi del 2016, poi, si evidenzia un aumento delle immatricolazioni dell’8,8%.
Un capitolo a parte merita il car sharing, anche se Aniasa sottolinea come sia più appropriato parlare di vehicle sharing, dato che il settore non si limita alle sole auto. Il car sharing, ad ogni modo, è tra i segmenti della sharing economy più apprezzati nel nostro paese. Tramite questa modalità è possibile usufruire di una vettura su prenotazione (rintracciabile, di solito, tramite un’app) e di pagare per l’utilizzo (pay per use).
Il principio della sharing economy, infatti, consiste in un modello economico che promuove nuove forme di consumo orientate all’utilizzo e non all’acquisto di un bene o servizio. In Italia sarebbero 647 mila gli iscritti a servizi di car sharing e 4.400 i veicoli, un’alternativa al possesso dell’auto. Un modello di business che, a quanto pare, inizia a fare gola anche alle grandi case automobilistiche.