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La ripresa dei consumi è ancora lontana

spesa_consumi_famiglieGli ultimi dati dell’ISTAT certificano che la ripresa dei consumi registrata lo scorso anno non si è ancora stabilizzata.
Secondo l’ISTAT, a maggio le vendite al dettaglio sono aumentate tanto in valore (+0,3%) quanto in volume (+0,2%) su base mensile. Su base annua, il discorso prende una piega diversa: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite al dettaglio sono diminuite sia in valore (-1,3%) che in volume (-1,8%).
La diminuzione su base annua ha interessato ogni forma distributiva (grandi e piccole superfici) e quasi tutte le categorie merceologiche – particolarmente significativo il calo registrato per i prodotti alimentari – , fatta eccezione per i gioielli (+0,2%) e i prodotti farmaceutici (+2%).
Commentando i dati dell’ISTAT, Confcommercio osserva che la ripresa statistica registrata recentemente non si è ancora tradotta in una crescita “diffusa e robusta”, mentre l’incertezza che caratterizza il quadro internazionale contribuisce a ridurre “pericolosamente” la propensione al consumo delle famiglie italiane.
A risentire negativamente di un’eventuale riduzione dei consumi sarebbero gli esercizi commerciali che negli ultimi anni hanno vissuto momenti difficili.
La crisi economica ha costretto i consumatori italiani a molte rinunce – Confesercenti sottolinea che tra il 2011 ed il 2015 la spesa delle famiglie in alimentari è passata da oltre 141 miliardi a circa 132 – che hanno avuto ripercussioni sulle attività commerciali, presenti nei centri storici e nelle periferie delle città italiane, molte delle quali sono state costrette alla chiusura.
Secondo l’Osservatorio Confesercenti, negli ultimi cinque anni, ogni giorno mediamente hanno aperto 114 attività commerciali e pubblici esercizi mentre 190 hanno chiuso, per un saldo giornaliero negativo di 76 attività.

 

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