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Vendite al dettaglio: i beni alimentari trainano la crescita

La crescita del valore delle vendite registrata a gennaio dallʼIstat è fortemente legata anche allʼaumento dei prezzi al consumo del comparto alimentare
di Redazione

A inizio anno dall’indicatore dell’Istat relativo alle vendite al dettaglio sono giunti segnali in parte incoraggianti. Se da un lato, infatti, l’Istituto di statistica rileva un nuovo calo tendenziale delle vendite, dall’altro si registra un forte aumento congiunturale.

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Nel resoconto si legge infatti che rispetto a gennaio 2016 le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% in valore e dell’1% in volume, contrazioni legate esclusivamente Alle vendite di generi non alimentari (-0,7% in valore e -0,9% in volume), mentre i prodotti alimentari, crescendo dell’1% in valore e riportando un timido -0,1% in volumi, hanno limitato la débâcle tendenziale.
Anche il confronto congiunturale conferma l’apporto positivo dei generi alimentari: rispetto a dicembre le vendite al dettaglio sono aumentate in generale dell’1,4% in valore e dell’1,1% in volume. Osservando i dati più da vicino si può notare appunto come siano state quelle alimentari a dare il contributo maggiore, crescendo del 2,3% in valore e dell’1,9% in volume, a fronte di un +0,8% per entrambi gli indici dei prodotti non alimentari.
Nei dati diffusi dall’Istat, oltre al contributo notevole dei generi alimentari, si può inoltre notare che i risultati migliori hanno interessato il valore dei prodotti venduti, una dinamica legata anche – se non soprattutto – all’andamento dei prezzi al consumo del comparto.
Dalle rilevazioni dell’Istituto, relative ai prezzi di gennaio, era emerso infatti come l’aumento più significativo dei prezzi al consumo avesse interessato la voce “prodotti alimentari e bevande alcoliche”. Tra dicembre 2016 e gennaio 2017 si parla infatti di un +1,3 e tra gennaio 2016 e gennaio 2017 di un +2,3% , contro gli aumenti vicini allo zero e i cali delle altre tipologie di prodotto.
Osservando i volumi di vendita (-1% tendenziale e -0,2% nella media del trimestre), quindi, la ripresa dei consumi appare quindi ancora piuttosto timida e anche in tal senso un ruolo fondamentale lo giocherà la dinamica dei prezzi. Con prezzi al consumo in crescita, infatti, i consumatori saranno più propensi ad effettuare acquisti per paura che i prezzi possano salire ulteriormente, al contrario, con prezzi in discesa, si tende a rimandare.
Gli ultimi dati diffusi, relativi a febbraio, sembrano quindi andare nella giusta direzione. Nel mese considerato, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) hanno registrato un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

 

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