Manchester, la valutazione del rischio attentati secondo gli italiani
L’attentato a Manchester, avvenuto la sera del 22 maggio 2017, subito dopo la chiusura del concerto della popstar Ariana Grande che si è tenuto alla Manchester Arena per il suo Dangerous Woman Tour, ha di nuovo fatto sprofondare l’Europa nel terrore. L’Isis ha rivendicato l’attacco attraverso un comunicato diffuso dai canali ufficiali dell’organizzazione e non come spesso è avvenuto da Amaq News Agency, l’agenzia di stampa considerata vicina al gruppo jihadista. Stando alle ricostruzioni, un uomo si è fatto esplodere alla Manchester Arena, uccidendo 22 persone e ferendone 59. Ma nella rivendicazione, l’IS scrive che l’attacco è stato condotto con una bomba comandata a distanza. Ad ogni modo, per la premier britannica Theresa May, l’attacco è stato un’azione codarda contro persone innocenti e giovani indifesi.
L’istituto Tecnè, dopo i recenti fatti di Stoccolma, aveva condotto ad aprile un’indagine per Porta a Porta per sondare gli umori degli italiani e la percezione di pericolo. Secondo il 75% degli intervistati il rischio attentati è “molto” o “abbastanza” alto; il 24% rispondeva di ritenere “poco” o “nessun” rischio per il nostro paese.
Rispondevano di essere “molto” o “abbastanza” preoccupati dal terrorismo, invece, il 77% degli intervistati da Tecnè, mentre si dichiaravano “poco” o “per nulla” preoccupati il 23%.