Produttività del lavoro, nel 2018 in lieve calo
La decrescita è dello 0,2%. In maggiore sofferenza i Servizi, crescono le Costruzioni. Così il Bollettino Statistico della Fondazione Ergo
di Redazione
Nel 2018, la produttività del lavoro dell’intera economia, calcolata come valore aggiunto per ora lavorata, registra, rispetto al 2017, una decrescita dello 0,2%, in contrasto con la crescita dello 0,8% dell’anno precedente. Il settore che, nel 2018, manifesta una maggiore sofferenza è quello dei Servizi, con una decrescita dello 0,7%. Crescono, invece, le Costruzioni di +1,6%, contro lo 0,3% dell’Industria in senso stretto. Stabile la produttività del lavoro per Agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,1%). È quanto emerge dal Bollettino Statistico di Fondazione Ergo.
Nel periodo 2004-2018, viene spiegato nell’analisi, l’indice della produttività del lavoro, espressa come valore aggiunto per ora lavorata con anno di riferimento il 2010 (100), mostra come l’Italia sia sostanzialmente rimasta ferma nell’arco di 15 anni, passando da 100,3 nel 2004 a 102,7 nel 2018 – anno in cui la produttività del lavoro dell’intera economia decresce dello 0,2% rispetto al 2017 (in contrasto con il +0,8% rispetto al 2016).
Nel 2018, rispetto al 2017, emergono comunque segnali di ripresa: il Pil è aumentato dello 0,9%, le ore lavorate aumentano dell’1,1% e gli occupati salgono dello 0,8%. Nel Nord-Ovest e nel Nord-Est d’Italia, la crescita è trainata dall’Agricoltura (rispettivamente +1,6% e +3,6%), settore che registra un aumento (+4,7%) anche nel Centro, mentre nel Mezzogiorno sono le Costruzioni a registrare la migliore performance con una crescita del +4,1.
Nel periodo 2004-2016, la migliore performance nel manifatturiero è registrata dal Farmaceutico, comparto che, in termini di numero indice (2010=100), cresce di 42 punti, passando da 78,5 nel 2004 a 120,2 nel 2016. Le migliori performance di crescita nel 2016 rispetto al 2015 sono raggiunte dai settori Industria del legno, della carta, editoria (+30 punti, da 92,4 a 122,9), Automotive (+28, da 94,2 a 122,4), Industrie tessili (+27, da 83,4 a 110,6) e Metallurgico (+21, da 94, 8 del 2004 a 115,5).
Per quanto riguarda il contesto internazionale, la crescita media annua della produttività del lavoro risulta positiva per Francia (+1,4%), Giappone (+0,5%), Regno Unito (+0,5%) e Grecia (+0,2%), mentre si registra una decrescita per la Spagna (-0,2%). La media europea si attesta a +0,7%. Infine, a fronte di una decrescita complessiva dell’Unione europea dello 0,1% nel primo trimestre 2019, è prevista, per il 2020, una crescita della produttività dello 0,7% (al primo posto, la Francia, con una previsione di +0,7%, al penultimo l’Italia, con 0,3%), contro la media Ocse dell’1%.
(fonte: Fondazione Ergo)