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Brexit, Ue e Regno Unito hanno raggiunto un accordo

Adesso dovrà essere votato dal Consiglio europeo, dall’Europarlamento e dal Parlamento britannico: la sua approvazione non è scontata

di Redazione

Il Regno Unito e l’Unione europea hanno raggiunto un accordo sulla Brexit. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha spiegato su Twitter che si tratta di un’intesa «bilanciato ed equo per l’UE e Gb e testimonia il nostro impegno a trovare soluzioni».

Cosa prevede l’accordo? Il capo negoziatore dell’Unione europea, Michel Barnier, ha spiegato che l’accordo rimane lo stesso del novembre 2018 raggiunto da Theresa May, con l’aggiunta di nuovi elementi nel meccanismo del backstop relativo alla frontiera che divide l’Irlanda dall’Irlanda del Nord.

L’Irlanda del Nord resterà nel territorio doganale britannico – ciò significa che applicherà gli stessi dazi applicati nel resto del paese per i prodotti importati –, contemporaneamente, però, sarà allineata all’unione doganale europea, che stabilisce dazi uguali in tutta l’Unione europea. In sostanza, i dazi britannici verranno applicati ai prodotti che non «corrono il rischio di essere commerciati nell’UE» mentre per tutti gli altri prodotti verranno applicati i dazi europei

L’accordo concede la possibilità al parlamento dell’Ulster di esprimersi a maggioranza dopo quattro anni dall’entrata in vigore del backstop, alla fine del periodo di transizione fissata al 31 dicembre 2020, sul mantenimento di queste regole. Se l’assemblea nordirlandese decidesse di non rinnovarlo, il backstop cesserebbe due anni dopo.

La questione più importante è rimasta insoluta, però: le due parti non hanno trovato un’intesa su come evitare un confine tra Regno Unito e Irlanda del Nord e un confine tra l’Irlanda del Nord e l’Irlanda. È bene ricordare che la prima è una soluzione sgradita a Londra, a differenza della seconda osteggiata da tutti.

Barnier si è limitato a spiegare che «le autorità britanniche possono applicare proprie tariffe su merci provenienti da paesi terzi finché quelle merci che entrano in Irlanda del Nord non rischino di entrare anche nel nostro mercato unico. Per tali merci, dovranno applicare le tariffe UE».

Nel frattempo, il premier Johnson ha accettato che l’Irlanda del Nord debba alinearsi alle regole del mercato unico, in particolare per quanto riguarda la legislazione sui prodotti, le norme filo-sanitarie, le regole sugli aiuti di Stato, sulla produzione agricola.

Le tappe: adesso l’accordo dovrà essere approvato dal Consiglio europeo, l’organo che raccoglie i capi di Stato e di governo dell’Unione europea. Una volta ottenuto il via libera, il testo passerà all’esame del Parlamento europeo e di quello britannico. L’obiettivo è di concludere questo percorso il prima possibile così da consentire al Regno Unito di lasciare l’UE con un accordo il 31 ottobre.

Il premier britannico Boris Johnson ha invitato il Parlamento britannico ad approvare l’accordo – il voto è in programma per sabato –, cosa che non è affatto scontata: gli unionisti nordirlandesi del Dup, il Democratic Unionist Party – alleati del governo conservatore nel Parlamento britannico – hanno annunciato che non intendono dare il loro assenso. Contrari all’accordo anche i laburisti: «L’accordo sembra persino peggiore di quello di Theresa May, rigettato a valanga», ha commentato il loro leader Jeremy Corbyn. Il governo non potrebbe avere i numeri necessari per ottenere il via libera, quindi.

 

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