Crisi, cosa ci aspetta nel 2012 | T-Mag | il magazine di Tecnè

Crisi, cosa ci aspetta nel 2012

Prima il Centro Studi della Confindustria e a seguire la conferma dell’Istat. E a corroborare le tesi è arrivato anche l’ultimo rapporto dell’Abi. Il Paese è in recessione. Si prevede “per l’Italia un quadro recessivo nel 2012 e una situazione di sostanziale stagnazione per il 2013”. Secondo il Centro Studi di Confindustria il Pil nel 2012 scenderà dell’1,6%. La crescita quest’anno si attesterà sul +0,5% (rispetto a +0,7%) mentre il prossimo anno, appunto, da +0,2% a -1,6%.
Per l’ Istat nel terzo trimestre dell’anno, tra luglio e settembre, il calo del Pil è stato dello 0,2% rispetto al secondo trimestre (non succedeva dalla fine del 2009) mentre su base annua il dato è rimasto positivo, seppure solo dello 0,2%. In ogni caso la crescita nel 2011 è dello 0,5%.
Stando alle rilevazioni dell’Abi, invece, il Prodotto interno lordo non supererà lo 0,6% per il 2011, diminuirà dello 0,7% nel 2012 e risalirà di un misero 0,2% nel 2013.
Inoltre la pressione fiscale raggiungerà livelli record nel 2012: 45,5% del Pil tra due anni, inclusi i tagli alle agevolazioni fiscali che dovranno scattare a partire dall’ultima parte del 2012. La pressione effettiva, che esclude il sommerso dal denominatore, supera abbondantemente il 54%.
I numeri si riflettono anche in termini occupazionali. La disoccupazione – sostiene sempre Confindustria – salirà fino al 9% alla fine del 2012. L’occupazione calerà dello 0,6% l’anno prossimo e dello 0,2% in quello seguente, con 800 posti di lavoro in meno rispetto all’inizio del 2008. “Il tasso di disoccupazione – afferma invece l’Abi – rimarrà molto sopra l’8% e sopra il dato del 2010 per tutto il triennio di previsione, a causa principalmente di una riduzione degli occupati nel biennio finale della previsione”.
A novembre, fa sapere l’Istat, è stato registrato un notevole divario tra la crescita dei prezzi su base annua e quella delle retribuzioni con i primi aumentati del 3,3% e i secondi dell’1,5%. L’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a dicembre da 96,1 a 91,6. Il peggioramento è diffuso a tutte le componenti ed è particolarmente marcato per il clima economico generale, con il relativo indice che passa da 83,1 a 77,2.
Nonostante una manovra difensiva questa permetterà di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Si potrà ottenere una riduzione del rapporto deficit-Pil a -0,1% nel 2013 e un calo del rapporto debito-Pil al 117,4%, sottolinea l’Abi. Per il Centro Studi di Confindustria, infine, la manovra rappresenta un primo passo nella direzione della crescita. Ma sono necessarie misure su “mercato del lavoro, ammortizzatori sociali, infrastrutture, costi della politica, semplificazioni amministrative, giustizia civile, istruzione e formazione, ricerca e innovazione, lotta a evasione accompagnata da abbattimento delle aliquote”.

 

1 Commento per “Crisi, cosa ci aspetta nel 2012”

  1. […] allo scadere del 2011. Del resto le stime apparivano già prima delle feste piuttosto chiare: l’Italia è in recessione. Ora, c’è da capire – questo sì – quali saranno le conseguenze, ancora tutte da […]

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