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Festa della donna, l’impegno del governo

A poco più di 100 giorni dal suo insediamento, prosegue l’impegno del Governo sulla strada del rigore, della crescita e dell’equità sociale. Ed è anzitutto all’equità di genere che si è rivolto il pensiero del Presidente del Consiglio Mario Monti in occasione della Giornata internazionale della donna. “L’obiettivo del Governo – ha dichiarato il Presidente del Consiglio – “è quello di sostenere e dare impulso alle politiche a favore delle donne, lavoratrici e madri di famiglia, garantendo loro pari opportunità rispetto agli uomini, nel mondo professionale, ma anche nel sociale”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

L’incontro – prosegue la nota – tra il Premier e una delegazione della Fondazione Marisa Bellisario condotta dal suo Presidente on. Lella Golfo comprendente il Direttore generale della RAI, Lorenza Lei, il Presidente e AD dell’AGI, Daniela Viglione, l’amministratore delegato del Gruppo Sole 24 Ore, Donatella Treu, è stata l’occasione per consegnare i 2.500 curricula eccellenti di donne in vista dell’entrata in vigore della legge sulle quote di genere nei Consigli di Amministrazione delle società quotate e delle società controllate di cui la Presidente on. Golfo è stata promotrice e strenua sostenitrice.

Marisa Bellisario rappresenta il caso emblematico di donna capace di interpretare, senza compromessi, il proprio destino familiare e lavorativo. Manager nel mondo delle telecomunicazioni e dell’informatica – “dura ma corretta”, come la definiva la stampa internazionale – Marisa Bellisario è stata, al tempo stesso, lavoratrice capace di rivoluzionare la gestione d’azienda e donna fiera della propria femminilità. Le sue capacità manageriali, ma anche il suo volto, le capigliature ardite, i vestiti alla moda, ne fecero un personaggio rispettato e stimato da amici e avversari: le più grandi compagnie internazionali, il mondo politico, i sindacati, gli operai e i “colletti bianchi”.

C’è, da parte del Governo, la piena consapevolezza del fatto che la valorizzazione della figura femminile, tanto in Italia quanto in Europa, rappresenta una scommessa difficile da vincere. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat, nell’Europa a 27 per ogni 100 uomini ci sono 105 donne (138 su 100 se si considerano gli over 65). Tuttavia, il rischio di povertà o di esclusione sociale per le donne è maggiore rispetto a quello degli uomini. L’Italia detiene un triste primato: oltre il 26% delle donne (rispetto al 22% circa degli uomini) vive in condizioni economicamente o socialmente svantaggiate. Condizione di svantaggio che confermano i dati sull’occupazione. Sempre secondo Eurostat, nell’Europa a 27 del 2010, il 63,8% delle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha un impiego lavorativo. Per gli uomini, invece, la percentuale degli occupati sale di oltre 13 punti percentuali, raggiungendo il 77,5%. Nella classifica europea, l’Italia si colloca al penultimo posto, con appena il 51,4% di donne occupate (rispetto al 75,8% degli uomini).

“È nostra intenzione” – ha ricordato il Presidente Monti – “proseguire sulla strada intrapresa dal Governo nei primi 100 giorni di attività: e cioè sostenere l’occupazione femminile, rendendola volano per la crescita delle imprese, oltre che strumento efficace di contrasto alle disparità di genere che, purtroppo, ancora oggi affliggono alcune aree del Paese”. Il Presidente ha ricordato la necessità di assecondare – e, se possibile, anticipare – i mutamenti sociali intervenuti negli ultimi anni, guardando alle evoluzioni del mercato del lavoro, ragionando non solo sui benefici di breve, ma soprattutto su quelli di medio e lungo periodo, in ottica europeista.

Lo confermano i dati. Secondo il rapporto Censis del 2011 “I valori degli italiani” il Paese registra mutamenti significativi nella distribuzione del carico dei lavori domestici all’interno delle famiglie. È diminuito il numero di casalinghe presenti tra le donne non anziane (fino a 64 anni di età): 833mila in meno tra il 2000 e il 2010 (-13,8%). Una riduzione particolarmente intensa tra le donne più giovani, fino a 34 anni (342mila casalinghe in meno, -29,4%) e tra le 35-44enni (299mila in meno, -18,8%). Nelle famiglie con figli la quasi totalità delle donne, occupate o non occupate, continua comunque a svolgere i lavori domestici.

Per festeggiare la Giornata internazionale della donna, il Governo ha pubblicato sul sito istituzionale un focus sul mondo femminile, per fare il punto su quanto è stato fatto e quanto, invece, bisognerà fare nei prossimi mesi. Altre iniziative sono state promosse dai singoli Ministeri. Il Ministero per i Beni e le Attività culturali, ad esempio, ha disposto che, per la giornata, le donne abbiano garantito l’ingresso gratuito all’interno dei musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali. Altri eventi si concentreranno sul tema della “parità di retribuzione per lavoro di pari valore”, un tema sottolineato più volte dal Ministro Elsa Fornero.

 

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