La Fiom scende in piazza. Fischi per Pd e Cgil. Landini al governo: “L’art.18 non si tocca” | T-Mag | il magazine di Tecnè

La Fiom scende in piazza. Fischi per Pd e Cgil. Landini al governo: “L’art.18 non si tocca”

La Fiom è scesa in piazza oggi a Roma. Migliaia di lavoratori, giunti da tutta Italia, hanno sfilato per le strade della Capitale. Alla manifestazione dei metalmeccanici della Cgil hanno aderito anche esponenti del movimento “No Tav”, mentre, tra i partiti di centro sinistra, ha partecipato solo l’Idv di Antonio Di Pietro. “L’Idv – ha detto il capogruppo alla Camera del partito di Di Pietro, Massimo Donati – è scesa in piazza con la Fiom per difendere il lavoro, perché in Italia tira una brutta aria. Qualcuno pensa di risolvere i problemi economici del nostro paese trasformandolo in una piccola Cina”.
Tra quelli del centro sinistra, solo l’Idv ha partecipato oggi alla manifestazione Fiom, il Pd, infatti, si era dissociato nei giorni scorsi. Un solo esponente del partito di Pier Luigi Bersani ha aderito alla protesta del sindacato dei metalmeccanici, il senatore Vincenzo Vita, secondo il quale, “il Partito democratico ha fatto un errore”, decidendo di non partecipare al corteo.
Fischi non solo per il Pd, colpevole di aver partecipato alla protesta, ma anche per la Cgil: slogan poco amichevoli e fischi hanno disturbato l’intervento del segretario confederale di Corso d’Italia, Vincenzo Scudiere.
Dal aplco della manifestazione, il leader dell tute blu Maurizio Landini augura al governo e alle parti sociali di trovare un accordo sulla riforma del mercato del Lavoro e chiede all’esecutivo di togliere dal tavolo delle trattative l’articolo 18. “Non è facilitando i licenziamenti che si risolve il problema”, ha ribadito Landini dal palco.
Messaggi non solo per il governo, ma anche per l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, e per il centro sinistra. All’ad dell’azienda torinese, Landini chiede di riaprire una trattativa vera e di abbandonare il suo atteggiamento autoritario nei confronti dei lavoratori.
Ma Landini parla anche del centro sinistra, del Pd, in particolare. “Se le forze politiche, che si richiamano a sinistra, sono in grado di recuperare una rappresentanza dei lavoratori non potrà fargli che bene perché – avverte Landini – preoccupa, in questa fase, la distanza che si sta creando tra gente comune e la politica in quanto tale”.

 

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