Mafia, l’intervista di Servizio Pubblico a Provenzano jr (video)
Nella puntata di Servizio Pubblico andata in onda ieri sera, in occasione dei vent’anni dalla strage di Via d’Amelio, Michele Santoro ha proposto un’intervista al figlio del Capo dei Capi Bernardo Provenzano che, dopo la latitanza record di 43 anni, è ora detenuto nel carcere di Parma.
“Ma quanti cittadini al di sopra di ogni sospetto hanno rapporti con la mafia? La differenza tra me e Giuliano Ferrara è che io cerco di capire cosa è successo mentre a lui non frega nulla”, così il giornalista salernitano ha aperto la puntata, concedendo poi la parola alla vedova di Paolo Borsellino, che ha dichiarato: “Mio marito è stato abbandonato al suo destino di morte. Non era un grande giurista ma eticamente era un uomo giusto e mi disse: io non vedrò i risultati del mio lavoro, li vedrete voi dopo la mia morte. Io non voglio vendetta, voglio la verità!”.
Nel corso della puntata Santoro ha lanciato l’intervista ad Angelo Provenzano che, oltre a sollecitare cure mediche per il padre, dichiara: “Falcone e Borsellino sono delle vittime da immolare all’altare della patria, vittime della violenza”.
Il linguaggio del figlio del boss è stato considerato di stampo mafioso, lo stesso Ingroia a commentato così l’intervista: “Tutto si può dire fuorché che lo Stato non stia rispettando i diritti civili anche di assassini come Bernardo Provenzano. Mi pare del tutto fuori luogo questa uscita. Davanti la telecamera è venuto fuori tutto il linguaggio della famiglia e della cultura mafiosa. La frase ‘la violenza chiama violenza’ è rappresentativa della cultura della mafia”.