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Stima preliminare del commercio estero extra-Ue

L’aumento congiunturale dell’export (+0,5%) è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni, esclusa l’energia (-26,5%). In particolare, la crescita congiunturale delle vendite all’estero è più sostenuta per i beni di consumo durevoli (+6,7%) e non durevoli (+3,6%). La flessione delle importazioni (-0,4%) interessa soprattutto i beni strumentali (-10,4%) e, in misura più contenuta, i beni di consumo durevoli (-1,1%).
A febbraio 2012, rileva l’Istat, le esportazioni registrano andamenti tendenziali positivi per tutti i raggruppamenti principali di beni. I prodotti intermedi (+15,7%), i beni di consumo non durevoli (14,5%) e i beni strumentali (+5,7%) contribuiscono in misura consistente (per oltre l’80%) alla crescita complessiva delle vendite all’estero. Per le importazioni, l’incremento tendenziale (+4,6%) deriva dall’aumento dell’energia (+26,5%) e dei beni di consumo non durevoli (+4,7%), mentre una riduzione particolarmente significativa si registra per i prodotti intermedi (-15,4%) e i beni strumentali (-7,5%).
I partner commerciali più dinamici all’esportazione sono Svizzera (+35,7%), Giappone (22,1%), Stati Uniti (+21,5%), paesi EDA (+17,6%) e paesi ASEAN (+16,5%).
Positiva, ma inferiore alla media, è la crescita delle esportazioni verso i paesi Mercosur (+10,9%), i paesi OPEC (+2,9%) e la Russia (+0,8%). Registrano, invece, una flessione le esportazioni verso la Cina (-4,8%) e la Turchia (-0,9%).
Sempre a febbraio 2012 si rilevano incrementi tendenziali ampiamente superiori alla media per le importazioni di beni dalla Russia (+31,8%), dai paesi OPEC (+15,9%) e dagli Stati Uniti (+7,2%).
Gli acquisti di beni dalla Svizzera registrano un tasso di crescita positivo, ma inferiore alla media (3,3%), mentre i paesi EDA (-26,7%), la Turchia (-22,3%), il Giappone (-20,4%), la Cina (-11,4%) e i paesi ASEAN (-9,9%) segnano una marcata flessione. Anche le importazioni dall’India risultano in diminuzione, ancorché contenuta (-3,0%). A febbraio 2012, inoltre, si registrano saldi commerciali negativi particolarmente consistenti nei confronti dei paesi OPEC (-1.891 milioni), della Cina (-1.478 milioni) e della Russia (-908 milioni). I saldi positivi più ampi si rilevano nei confronti della Svizzera (1.015 milioni), degli Stati Uniti (838 milioni) e dei paesi EDA (549 milioni).

 

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