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Come è fatto un F35, tra dubbi e polemiche

di Matteo Buttaroni

Gli F35, per adesso, al massimo hanno prodotto polemiche e critiche da tutte le parti. Non solo in Italia dove, soprattutto per la grave crisi economica, si ritiene poco intelligente spendere 170 milioni di euro per l’aquisto di 50 caccia bombardieri, ma anche oltreoceano dove grazie ad uno studio approfondito del Pentagono sul progetto JSF, emerge che questi velivoli in realtà sono poco sicuri. Quasi (come descritti dal leader Idv, Antonio Di Pietro) una bomba volante. Già, perché in caso di fulmine i super-tecnologici, avveniristici, costosi e tanto amati dal ministro Di Paola, velivoli, potrebbero esplodere al “semplice” contatto con un fulmine. Ed è argomento buono per la campagna di Pier Luigi Bersani:”Nell’ambito delle spese militari bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno per gli F35. La nostra priorità non sono i caccia, la nostra priorità è il lavoro”.
Della stessa idea anche il leader di Sel, Nichi Vendola, che conferma che “le ali da tagliare sono quelle dei cacciabombardieri. Siamo felici di averne fatto da tempo la nostra bandiera”.
Polemiche e critiche a parte rimane comunque il fatto che essendo un progetto sperimentale, giustamente, di prove ne vanno fatte ancora molte per raggiungere la perfezione di un velivolo che, per il momento, sembrerebbe ancora molto lontana. Qualche giorno fa, infatti, lo stesso Pentagono, ancor prima della notizia legata ai temporali, aveva ordinato la sospensione dei voli-test perché durante una prova il mono-propulsore, non si sa ancora per quale motivo, si è spento facendo perdere potenza e quota all’aereo. Tornando alla notizia del momento, la vulnerabilità ai fulmini, sembra sia causa di un difetto di fabbricazione del serbatoio: gli ingegneri americani, per cercare di limitare il peso del velivolo, avrebbero costruito il serbatoio di un materiale poco resistente a colpi avversari e purtroppo anche a fulmini.
Sfornato dai cantieri dell’azienda, attiva nei settori dell’ingegneria aerospaziale e della difesa, Lockheed Martin, si tratta di un caccia-multiuso di tipo stealth: quindi un aereo invisibile ai radar capace di intercettore, bombardare, attaccare al suolo ed effettuare ricognizioni.
Di F35 ne esistono tre modelli: F35A, F35B e F35C.
L’F35A è uno dei due modelli, insieme all’F35B, destinato all’Aeronautica militare italiana. E’ il più piccolo e leggero. Considerata la versione di base, decolla e atterra in modo convenzionale ed è l’unico equipaggiato con un GAU-12 Equalizer da 25 mm come cannone interno.
L’F35B non è considerato una versione base in quanto è una versione a decollo corto e atterraggio verticale. In più è equipaggiato di una sonda retrattile per il rifornimento in volo.
Infine l’F35C: è un velivolo pronto ad operare da portaerei tutto-ponte dotate di catapulta. Le differenze con l’F35A sono naturalmente l’aggancio per la catapulta, la sonda per il rifornimento in volo e le estremità alari ripiegabili per facilitarne lo stivaggio.
Tutti e tre i modelli sono monoposto e la data di uscita in servizio è prevista per non prima del 2014.
Le misure sono di circa 15 metri di lunghezza per un’apertura alare di circa dieci metri. Alti circa cinque metri, hanno una superficie alare di circa 42 metri quadrati per un peso massimo di circa 27 mila chilogrammi.
Vediamo ora le caratteristiche tecniche: dovrebbero essere in grado di raggiungere una velocità massima di 1,7 Mach con un’autonomia di oltre 2 mila km.
Gli armamenti sono composti da un cannone GAU-12/U da 25 mm, Bombe Mark 84, Mark83, Mark82, Mk.20 Rockeye II a grappolo, Paveway ( missili a guida laser) eJDAM (bombe guidate con gettata massima di 28 km).
Missili Aria-Aria di tipo AIM, modelli 120 (Guida laser diurna e notturna), 132 (3.675 km/h di vel max per una gittata di 15Km) e 9X Sidewinder (ricerca infrarossa di calore) e aria-terra AGM-154 JSOW (bomba guidata in grado di colpire precisamente il bersaglio dopo aver volato per decine di chilometri) e l’AGM-158 JASSM (a bassa osservabilità).

 

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