Mattia Preti (1613-1699), una mostra per celebrare i 400 anni dalla nascita | T-Mag | il magazine di Tecnè

Mattia Preti (1613-1699), una mostra per celebrare i 400 anni dalla nascita

di Stefano Di Rienzo

mattia_pretiAttualmente presso il Museo Civico di Taverna (un comune in provincia di Catanzaro) si sta svolgendo la mostra dal titolo “Mattia Preti della Fede e Umanità” (dal 24 Febbraio 2013 al 7 Marzo 2013), che indaga la figura di Mattia Preti, pittore tra i massimi del Seicento italiano detto anche Cavaliere Calabrese perchè nato in Calabria e fatto Cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma.
L’esposizione è organizzata in occasione del quarto centenario della nascita del grande maestro calabrese ed è curata da Giuseppe Valentino (Direttore del Museo Civico di Taverna) e Sandro Debono (senior curator del Museo Nazionale di Belle Arti, Malta).
La mostra rende omaggio all’artista nei suoi due luoghi di appartenenza geografica: Taverna, città natale di Preti nel cuore della Sila Piccola e Malta, isola in cui il Maestro lavorò attivamente per quasi quarant’anni e dove morì nel 1699.
Il percorso espositivo include oltre cinquanta opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri come la Galleria degli Uffizi, il Museo Nacional del Prado ed il Musée du Louvre, ripercorrendo l’itinerario artistico pretiano non in un’ottica cronologica, bensì alla luce dei temi della fede e umanità per mettere in evidenza le tante diverse e complesse sfaccettature della figura di Mattia Preti inclusi alcuni aspetti inediti: non soltanto l’artista che esordì precocemente come aiuto di bottega del fratello Gregorio a Roma, ma anche il cavaliere dell’Ordine di S. Giovanni a Malta, il pittore dell’Ordine, ed infine un uomo di grande fervore religioso. Le tele si aggiungono al corpus costituito da 18 opere realizzate da Mattia Preti ed espressamente donate al proprio paese natale per impreziosire le chiese di S. Domenico e Santa Barbara, tra cui “Il Battesimo di Cristo” del XVII sec., “Madonna di Loreto” (1679), “Presentazione di Gesù al Tempio” (1680).
Le opere presenti nell’esposizione mettono in evidenzia lo stile di Preti, la sua visione pittorica e le sue tematiche che si manifestano in tutta la loro forza e originalità e secondo un percorso che tratteggia anche la sua formazione e la sua notorietà mondiale, la sua opera più importante che è presente in mostra è la “Predica di S. Giovanni Battista con l’Autoritratto dell’artista” (1672).
L’esposizione inoltre ricostruisce i contesti storici e culturali in cui Mattia Preti si trovò ad operare, e oltre a presentare un confronto inedito con il maestro del Rinascimento Nordico Albrecht Dürer offre interessanti spunti di paragone con alcuni grandi maestri dai quali il Cavalier Calabrese venne influenzato, Battistello Caracciolo e Guercino, insieme alla possibilità prima d’ora mai concessa al pubblico di entrare direttamente all’interno del processo creativo compositivo pretiano. Insieme ad alcuni disegni e bozzetti preparatori dell’artista verranno infatti presentati per la prima volta ai visitatori gli esiti di importanti indagini diagnostiche condotte dal Laboratorio di Restauro Conservazione e Ricerca del Museo Civico di Taverna, da Heritage Malta e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze su alcune tele di Preti, studi che hanno messo in luce l’esistenza di evidenti pentimenti da parte dell’artista.
In una speciale sezione didattica della mostra, mediante la suggestiva ricostruzione di un cantiere di lavoro tra gigantografie e materiali d’uso, saranno approfondite le principali tecniche messe magistralmente in opera da Mattia Preti durante tutto l’arco della sua eccezionale parabola vitale e creativa, fra tutte la particolare esecuzione pittorica ad olio su pietra maltese, ed un grande affresco della Chiesa di S. Andrea della Valle in Roma, “Il Martirio di S. Andrea” (1650-51).
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo redatto in versione sia italiana che inglese edito da Abramo Editore, un Atlante Pretiano, ed il libro di Mattia Preti, oltre “L’Autoritratto” a cura di Sandro Debono e Giuseppe Valentino dedicato all’approfondimento del tema dell’autoritratto nell’opera di Preti, elemento fondamentale per meglio comprendere la complessa figura del Cavaliere Calabrese.

 

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