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Da redditometro 815 milioni nel 2013

redditometroSi attesterà intorno agli 815 milioni di euro il gettito previsto dall’applicazione del redditometro nel 2013. Sulle tasche di ciascun contribuente questo bottino peserà in media quasi 20 euro, consentendo il recupero dello 0,7% dell’evasione totale (stimata attorno ai 120 miliardi di euro all’anno).
E’ quanto rileva la Cgia di Mestre spiegando inoltre che “in attesa di avere un riscontro oggettivo sugli effetti di questo strumento che potremo ottenere solo dopo le prime applicazioni, il nuovo redditometro dovrebbe colpire solo chi evade pesantemente il fisco e gli evasori totali. I contribuenti onesti non devono temere nulla. L’anno scorso, grazie all’ottimo lavoro realizzato dalla Guardia di Finanza, sono stati scovati oltre 8.600 evasori totali che hanno nascosto al fisco 34,5 miliardi di euro di ricavi/compensi. Speriamo che il redditometro riesca ad aumentare l’azione di contrasto proprio contro questi soggetti. Adesso grazie al nuovo redditometro, alle potenzialità del cervellone Serpico, ai blitz contro chi non emette gli scontrini fiscali, allo spesometro, all’anagrafe tributaria e all’abolizione del segreto bancario, l’Amministrazione finanziaria ha tutti gli strumenti per contrastare efficacemente l’evasione fiscale. Finalmente questa piaga può essere affrontata e vinta in difesa, soprattutto, di chi non vuole e non può evadere le tasse che sono la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani. Ricordo che anche tra i soggetti che sono sottoposti agli studi di settore, ben l’80% dichiara quanto richiesto dal fisco”.
Per quanto riguarda gli effetti economici del provvedimento il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, ha detto: “Visto che per il 2013 il gettito previsto dall’applicazione del redditometro si attesterà attorno agli 815 milioni di euro, 715 attraverso l’autotassazione e gli altri cento dall’attività accertativa, questo bottino peserà mediamente su ciascun contribuente quasi 20 euro, consentendo di recuperare lo 0,7% dell’evasione totale che, ricordo, è stimata attorno ai 120 miliardi di euro all’anno. Pertanto, nel 2013 il fisco recupererà solo pochi spiccioli”.
Infatti, la circolare firmata qualche settimana fa dall’Agenzia delle Entrate, spiegava che verranno presi in esame solamente scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacità di spesa manifestata, ma solo se il gap è di almeno il 20%. “Nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione – si leggeve nella nota -, l’Amministrazione finanziaria prenderà in considerazione solo spese e dati certi e non terrà conto delle spese medie Istat, che, pertanto, non verranno prese in considerazione nel calcolo dello scostamento tra reddito dichiarato e reddito ricostruito. I contribuenti potranno dimostrare al fisco che le spese sostenute sono state finanziate con redditi che l’Agenzia non conosce perché tassati alla fonte o esclusi dalla base imponibile. Se le indicazioni sono esaustive, l’attività di controllo si chiude in questa prima fase. In caso contrario, il contraddittorio prosegue e vengono valutate anche le spese per beni di uso corrente, calcolate sulla base delle medie Istat”.
L’Agenzia delle Entrate dovrà effettuare ogni anno circa 35mila controlli. Dal canto suo il fisco ha comunque assicurato e confermato che non verranno presi in considerazione scostamenti inferiori ai 12mila euro.

 

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