Il 2013 è l’anno dei record climatici | T-Mag | il magazine di Tecnè

Il 2013 è l’anno dei record climatici

di Matteo Buttaroni

cambiamenticlimaticiL’Organizzazione meteorologica mondiale, l’Omm, è stata chiara: il 2013 è un anno particolare dal punto di vista climatico per due motivi. Innanzi tutto si tratta del settimo anno più caldo dal 1850, inizio delle misurazioni moderne. L’Omm, in linea con il decennio 2001-2010, ha infatti registrato temperature superiori di 0,48 gradi centigradi rispetto al periodo 1961-1990. Secondo l’Organizzazione, dal 1998 in poi, si è assistito ad un innalzamento notevole delle temperature, tanto che gli anni più freddi degli ultimi tempi corrispondono ai più caldi tra quelli misurati prima del 1998. Un andamento questo che non farà che “peggiorare” a causa soprattutto dell’aumento, anno dopo anno, della concentrazione di anitride carbonica e gas serra nell’aria, per cui nel 2012 è stato stabilito il record. “Questo – spiega l’Omm – significa che andremo verso un futuro sempre più caldo” (secondo le stime diffuse dal Rapporto Climate Change 2013 la temperatura media della Terra entro il 2100 dovrebbe aumentare da 0,3 a 4,8 gradi centigradi). I primi nove mesi del 2013 hanno fatto registrare a diverse regioni (tra cui l’Australia, il Nord America, il Nord Africa e gran parte di Europa e Asia) temperature molto più alte rispetto alla media. Sebbene la causa di disastri come le tempeste tropicali non possano essere attribuite sostanzialmente all’effetto serra, l’innalzamento del livello dei mari consente alle zone costiere di subire danni più ingenti, basta pensare alle Filippine sopraffatte dal tifone Haiytan.
L’altro motivo, che rende unico il 2013 dal punto di vista climatico, è proprio l’innalzamento record del livello del mare: si parla infatti di un +3,2 millimetri all’anno. Sostanzialmente in linea con i +3 millimetri del decennio 2001-2010, ma pari al doppio rispetto ai +1,6 millimetri all’anno registrati nel secolo precedente. Anche in questo caso, come per le temperature, si tratta di un dato destinato a crescere ulteriormente (gli esperti dell’Onu del comitato Ipcc hanno previsto un innalzamento del livello del mare compreso tra i 26 e gli 82 centimetri entro il 2100).

 

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