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Cresce la fiducia dei consumatori

consumi2I giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese sono in miglioramento (da -129 a -123 il saldo); le attese si deteriorano rispetto al mese precedente con il saldo che diminuisce a -23 da -15. Le aspettative sulla disoccupazione sono in aumento: il saldo passa a 74 da 71 del mese precedente. Il risultato è dovuto all’aumento della quota di rispondenti che giudica la disoccupazione futura in ‘aumento’ (dal 35,4% in ottobre al 40,0% in novembre).
Con riferimento ai prezzi al consumo, sia il saldo dei giudizi sulla dinamica degli ultimi 12 mesi sia il saldo sulle attese future sono in diminuzione (da 50 a 32 il saldo dei giudizi e da 27 a -11 il saldo delle attese). Quest’ultima diminuzione è dovuta principalmente al calo della quota di coloro che prevedono i prezzi in ‘forte crescita’ (dal 21,4% di ottobre al 10,5% di novembre) e a quella di coloro che li prevedono in ‘crescita moderata’ (dal 24,6% di ottobre al 21,9% di novembre) unitamente all’aumento della quota di quanti li giudicano tendenzialmente stabili (dal 31,1% di ottobre al 44,2% di novembre).
Il saldo riferito ai giudizi sulla situazione economica della famiglia aumenta passando da -64 di ottobre a -60 di novembre; in particolare diminuisce, rispetto al mese precedente, la quota di rispondenti che giudica ‘molto peggiorata’ la propria situazione economica (dal 13,5% al 11,7%). Le attese sulla situazione economica familiare migliorano: il saldo passa a -14 da -18. Per quanto riguarda i giudizi sul bilancio familiare, il saldo cresce a -18 dal -22 registrato nel mese precedente.
L’opportunità attuale al risparmio viene valutata in aumento (da 134 a 140 il saldo). Tale valutazione complessiva è dovuta principalmente ad un aumento, rispetto al mese precedente, della quota di quanti ritengono ‘certamente opportuno effettuare risparmi” (dal 68,3% di ottobre al 70,7% di novembre) e ad una diminuzione di quanti valutano ‘certamente non opportuno effettuare risparmi’ (dal 7,5% di ottobre al 6,3% di novembre). Anche le attese sulle possibilità future di risparmio sono in aumento, il saldo passa da -59 a -53. La variazione del saldo è dovuta all’aumento della quota di consumatori che prevedono ‘probabilmente di poter risparmiare’ (dal 25,6% al 27,0%) e ad una diminuzione di quella di coloro che prevedono ‘certamente di non poter risparmiare’ (dal 36,1% al 32,4%). Per quanto riguarda l’acquisto di beni durevoli, le valutazioni sull’opportunità attuale di acquisto e quelle sulle intenzioni future di spesa migliorano: i rispettivi saldi aumentano da -90 a -82 e da -111 a -100.
A livello territoriale, il clima di fiducia aumenta al Nord, diminuisce lievemente al Centro e rimane stabile nel Mezzogiorno.
Nord-ovest: l’indice del clima di fiducia aumenta passando da 97,6 a 100,2. Aumenta la componente personale (da 98,1 a 104,0 l’indice), quella corrente (da 96,6 a 101,8) e quella futura (da 98,5 a 99,4); diminuisce, invece, la componente economica (da 93,6 a 92,8).
Nord-est: il clima di fiducia dei consumatori aumenta (da 100,3 a 101,7). Il miglioramento della fiducia è dovuto all’aumento del clima personale (da 101,4 a 104,2), di quello corrente (da 99,6 a 102,1) e di quello relativo alla componente futura (da 100,3 a 100,6). La componente economica risulta al contrario in lieve diminuzione (da 94,4 a 94,3).
Centro: l’indice del clima di fiducia diminuisce lievemente passando da 97,7 a 97,0. Il deterioramento complessivo della fiducia è dovuto al peggioramento del quadro economico (da 96,4 a 91,5) e di quello futuro (da 98,7 a 95,4). Invece, la componente personale (da 97,9 a 98,9) e quella corrente (da 96,9 a 98,0) risultano in miglioramento.
Mezzogiorno: il clima di fiducia dei consumatori è sostanzialmente stabile a 95,3. Aumenta sia la componente personale (da 96,3 a 98,0), sia quella corrente (da 92,9 a 95,9). Diminuisce in modo lieve la componente economica (da 89,9 a 89,6) e, in misura più consistente, quella futura (da 97,6 a 94,7).

(fonte: Istat)

 

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