Permane il clima generale di sfiducia
Il 92% degli italiani giudica negativamente la situazione economica dell’Italia, mentre il 60% ritiene che non migliorerà da qui ai prossimi dodici mesi e l’81% tra i lavoratori dipendenti ritiene “insicuro” il proprio posto di lavoro. Questo è quanto emerge dal monitor economico di Tecnè per TGCOM24. Permane quindi un clima di generale sfiducia nei confronti del presente – e del futuro – economico del Paese. Al momento soltanto l’8% reputa positiva ‘lo stato di salute’ dell’economia italiana e il 40% si dice convinto che possa migliorare nei prossimi dodici mesi. La situazione non cambia di molto nel momento in cui agli intervistati è stato chiesto di giudicare la situazione economica della propria famiglia: il 94% ritiene sia peggiorata rispetto a 12 mesi fa, mentre il 70% è sicuro che non migliorerà nell’arco di un anno. Il 56% del campione ha dichiarato che “entrate e uscite sono state in equilibrio”, il 31% ha invece ammesso di “aver usato i propri risparmi”, mentre il 13% ha confessato di “esser riuscito a risparmiare”. Complici le crescenti difficoltà economiche, la maggioranza degli italiani (l’81%) è stato costretto “a ridurre la quantità o acquistato prodotti di qualità inferiore”. Al contrario, soltanto il 19% è riuscito ad “acquistare tutto quello di cui aveva bisogno come 12 mesi fa”. Come già anticipato prima, buona parte l’81% dei lavoratori dipendenti reputa il proprio posto di lavoro “insicuro”. Solo il 19% è invece convinto del contrario, giudicandolo “sicuro”. la maggioranza degli italiani (il 41,2%) non crede che il governo riuscirà ad ottenere maggiore flessibilità rispetto ai parametri economici fissati a livello europeo. Il 19,2% sostiene che i parametri saranno “più flessibili, ma solo in minima parte”, per il 12,8% saranno “molto più flessibili”. Mentre il 26,8% si è detto incerto o ha preferito non indicare. Resta un generale pessimismo anche per quanto riguarda la realizzazione del programma economico del governo, “che prevede una serie di misure tra le quali l’aumento di 80/90 euro nelle buste paga e la riduzione del 10% dell’Irap per le imprese”. Secondo il 29,2% degli intervistati “non sarà realizzato o sarà realizzato solo in minima parte”; per il 26,6% “sarà realizzato in parte e ci vorrà più tempo”; il 20,8% “sarà realizzato completamente nei tempi annunciati”. Mentre il 23,4% non ha voluto indicare o si è detto incerto.
Il sondaggio è stato effettuato il 26 marzo 2014 con metodo Cati su un campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri con ponderazione all’universo sociodemografico composto da 1.000 intervistati. Margine d’errore +/- 3,1%.
Sfoglia in pdf il monitor socioeconomico di Tecnè