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Perché il calcio è un business

di Mirko Spadoni

RonaldoCristiano Ronaldo ha le sue buone ragioni per essere soddisfatto. Il portoghese, secondo Forbes, con i suoi 73 milioni di dollari l’anno è infatti il calciatore più pagato al mondo. Tanto per farsi un’idea, lo scorso anno il golfista Tiger Woods (lo sportivo più pagato di chiunque altro) ha guadagnato 78,1 milioni. Secondo, in questa speciale graduatoria stilata sommando gli stipendi e le sponsorizzazioni, è un’altro fuoriclasse del campionato spagnolo: Lionel Messi (65 milioni di dollari). Terzo è invece Zlatan Ibrahimovic, che percepisce 34 milioni di dollari, distanziando – anche se di poco – Neymar. Il giovane talento brasiliano guadagna 28 milioni di dollari, due soli in più rispetto a Radamel Falcao del Monaco (26 milioni) e quattro in più rispetto al madridista Gareth Bale (24 milioni di dollari). Superano la soglia dei 20 milioni di euro: Wayne Rooney del Manchester United (22 milioni), Sergio Aguero e Yaya Touré del Manchester City (entrambi a 21 milioni) e lo spagnolo Fernando Torres del Chelsea (20 milioni di euro). L’unico tra gli ‘italiani’ a rientrare nella top venti, classificandosi 19esimo, è il calciatore del Milan, Kakà (19 milioni).

Il Real Madrid, il club più ‘prezioso’ al mondo
Cristiano Ronaldo ha le sue buone ragioni per essere soddisfatto, ma anche per essere sereno: il suo club (il Real Madrid) non dovrebbe aver problemi a garantirgli il cospicuo compenso. Il motivo? Anche grazie al fatturato generato nel corso del 2012-2013 (675 milioni di dollari: “un risultato – osserva Forbes – che nessun club sportivo è mai riuscito a conseguire”), il Real Madrid vale 3,44 miliardi di dollari (+4% in più rispetto ad un anno fa). Consistenti anche le entrate del Barcellona (627 milioni di dollari) e che fanno del club catalano il secondo di maggior peso al mondo, con una valutazione di 3,2 miliardi di dollari (+23%). Quindi la Spagna, dove – secondo le stime del Consejo Superior de Deportes – l’indebitamento complessivo della prima e seconda divisione è ancora molto elevato (3,573 miliardi di euro), piazza due suoi club in cima alla classifica di Forbes.
Il terzo club per valore economico, con i suoi 2,8 miliardi di dollari, è infatti inglese: il Manchester United, che grazie ai tanti soldi provenienti dalla Chevrolet (559 milioni di dollari per imprimere il proprio marchio sulle maglie da gioco dei Red Devils) è riuscito ad attenuare alcuni suoi mancati guadagni. “Per quest’anno la perdita netta – osserva quindi Forbes – si attesterà soltanto a quota 35 milioni di dollari invece dei 55 persi con la mancata qualificazione alla prossima Champions League”. Quarto, nonostante la condanna a tre anni e mezzo di carcere per evasione fiscale (la colpa: aver sottratto al 27,2 milioni di euro al fisco) inflitta al presidente Uli Hoeness, il Bayern Monaco è il club più “prezioso” di tutta la Germania (1,85 miliardi di dollari, +41% su base annua). Una crescita esponenziale, trainata anche dalla sponsorizzazione della Deutsche Telekom, che fino al 2017 verserà nelle casse del club bavarese una media di 42 milioni di dollari l’anno.

Crescono i debiti in Premier League
Non è tutto oro quel che luccica: nonostante molti club inglesi (Manchester United, Arsenal, Chelsea, Manchester City e Liverpool) hanno conquistano un gradino della top ten e nonostante la Premier League sia la prima lega al mondo per ricavi (2.9 miliardi di dollari nel 2011-2012, secondo l’Annual review of Football Finance 2013 della Deloitte), in Inghilterra fanno i conti con i tanti debiti contratti dai club. Dodici di questi, secondo quanto riferito dal The Guardian, hanno infatti chiuso il 2012-2013 in perdita, con Aston Villa, Chelsea, Liverpool, Manchester City e QPR con debiti per oltre 60 milioni di euro. “Nonostante gli introiti da record, ottenuti dalla cessione dei diritti per la trasmissione delle partite in diretta alle pay tv (per il triennio 2010-2013, le emittenti televisive hanno sborsato 4,2 miliardi di euro, ndr), dalle sponsorizzazioni e dai prezzi storicamente elevati dei biglietti, il debito netto delle società – scrive Marco Bellinazzo su Il Sole 24 Ore – è aumentato da 2,7 miliardi a 2,9 miliardi di euro”. Nonostante questo, la Premier League mantiene intatto il suo fascino. E così i club incasseranno dalla vendita dei diritti televisivi per il triennio 2013-2016 ben 6,7 miliardi di euro (circa 2,2 miliardi all’anno).

Milan e Juventus, le uniche squadre italiane nella top 10 di Forbes
Infine: una piccola soddisfazione per l’Italia, che piazza due sole squadre nella top ten (il Milan e la Juventus). Il club meneghino, accostato nelle ultime settimane al magnate di Singapore Peter Lim, vale infatti 856 milioni di dollari. Più o meno in linea con il valore stimato per la società bianconera, fresca vincitrice del campionato italiano e valutata 850 milioni di dollari. Una magra consolazione per il calcio nostrano, che complici diversi fattori (vedi gli stadi non più al passo con i tempi e la cui età media è, secondo il Report 2013 della Figc, di 60 anni) appare sempre meno affascinante agli occhi dei suoi tifosi (il numero totale degli spettatori è sceso del 6,4% su base annua – Report 2013) e appetibile ai possibili investitori stranieri e non.

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