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Crescono soltanto gli Stati Uniti

obama_prismSe da un lato il Fondo Monetario internazionale premia gli Stati Uniti, alzando le stime di crescita per il 2014, dall’altro affonda ancora una volta l’Eurozona.
Come già successo nel World Economic Outlook di luglio, quando il Fmi tagliò le stime di crescita dell’anno corrente di 0,1 punti percentuali, anche nell’ultimo resoconto le stime di crescita scendono. Il Fmi toglie infatti lo 0,3% dal +1,1% indicato a luglio portando la crescita attesa per il 2014 al +0,8%. Tagliata dello 0,2% anche la stima per l’anno a seguire, portata al +1,3%.
Diversa la storia per la dinamica del 2014 dell’economia statunitense che il Fmi vede in rialzo dello 0,5% al +2,2%. Nessuna particolare rivisitazione alle stime per il 2015. Tagliate anche le stime sulla crescita globale. Quest’anno il Prodotto interno lordo mondiale crescerà dello 3,3%, lo 0,1% in meno rispetto alle stime di luglio e lo 0,4% in meno rispetto a quelle di aprile. Taglio di 0,2 punti percentuali anche sulle stime per il 2015, scese così al +3,8%.

Eurozona
La zona euro, spiegano dall’Organizzazione di Washington, è caratterizzata da una ripresa ancora troppo debole, che però accennerà un’accelerata graduale grazie “alla riduzione del peso fiscale, alle politiche monetarie accomodanti e alle condizioni in miglioramento nella concessione dei prestiti con una forte riduzione degli spread per le economie sotto stress”.
Ancora per l’Eurozona il Fondo stima prezzi al consumo allo 0,5% nel 2014 e allo 0,9% per l’anno successivo. Saliranno all’1,2% nel 2016.
Il tasso di disoccupazione scenderà di un timido 0,3% rispetto al 2013, portandosi nell’anno in corso all’11,6%. Scenderà di altri 0,4 punti percentuali nel 2015, attestandosi all’11,2%.
Stando alle stime il rischio di deflazione nell’Eurozona è al 30% mentre quello di una ricaduta in una fase recessiva è del 37,5 (contro il 20% registrato ad aprile).

Stati Uniti
Copme già spiegato il Fmi ha alzato le stime di crescita dello 0,5% al +2,2%, lasciando invariate quelle per il 2015. Il tasso di disoccupazione si attesterà al 6,3%, in crescita rispetto al 5,9% registrato lo scorso mese. Per il 2015 si attende nuovamente un calo al 5,9%. L’inflazione crescerà al 2% nel 2014, contro l’1,5% del 2013, e al 2,1% nel 2015.

Italia
Nell’Outlook il Fondo indica un calo dello 0,2% per l’economia italiana, riportando un taglio di 0,5 punti percentuali rispetto alle stime di luglio. Limate anche le stime per il 2015. -0,3% a +0,8%. Sul fronte dei prezzi al consumo ci si attende uno 0,1% per il 2014 e uno 0,5% per l’anno seguente. In sostanziale calo rispetto all’1,3% del 2013. Nell’anno in corso il tasso di disoccupazione salirà al 12,6% per poi scendere di 0,6 punti nel corso del 2015.

Germania, Francia e Spagna
Mentre per Germania e Francia il Fmi ha tagliato le stime di crescita rispettivamente dello 0,5% (all’1,4%) e dello 0,4% (allo 0,4%), le attese per la Spagna sono cresciute dello 0,1% all’1,3% per il 2014. Stessa dinamica anche per il 2015 quando l’economia spagnola crescerà dell’1,7%.
In Germania si prevede un tasso di disoccupazione al 5,3% nel 2014 (invariato rispetto all’anno precedente). I prezzi al consumo saranno allo 0,9% nel 2014 e all’1,2% nel 2015. Per la Francia il Fondo prevede una contrazione del tasso di disoccupazione al 10% nel 2014, dato che rimarrà stabile anche nell’anno a seguire. Secondo le attese i prezzi al consumo nel 2014 saranno allo 0,7% e allo 0,9% nel 2015.
In Spagna il tasso di disoccupazione scenderà al 24,6% nel 2014 e al 23,5% nel 2015 (contro il 26,1% del 2013). Prezzi al consumo allo zero quest’anno e allo 0,6% nel 2015 (rispetto all’1,5% del 2013).

 

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